Il lavoro senza speranza versa nettare in un setaccio.
S. T. Coleridge

domenica 28 marzo 2010

PETIZIONE IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA

Il COMITATO GENITORI-INSEGNANTI, il COMITATO DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA, la RETE PRECARI di PISA vogliono rendere partecipi i cittadini e la società civile delle drammatiche scelte del Governo in materia di ISTRUZIONE PUBBLICA e dell’attacco portato al DIRITTO ALLO STUDIO, informando sulle conseguenze che deriveranno nei prossimi anni per le nuove generazioni e invitando a sottoscrivere la seguente petizione destinata al PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, al PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, al MINISTRO GELMINI, alle FORZE POLITICHE E SINDACALI oltre che agli organi competenti ai vari livelli provinciali, regionali, nazionali.

I provvedimenti sulla Scuola che si sono susseguiti negli ultimi 15 anni, quasi sempre senza alcun progetto didattico, e i tagli sempre più consistenti alle risorse di quella pubblica, hanno determinato un progressivo impoverimento della qualità dell’istruzione.
In particolare gli ultimi provvedimenti del Governo Berlusconi, a partire dalle riforme Gelmini (dalla scuola primaria a quella secondaria), stanno portando la situazione ad un punto di collasso, e si configurano come un attacco al diritto allo studio, costituzionalmente garantito, ed al ruolo della Scuola Pubblica.

Le “riforme” Gelmini, che sconvolgono i quadri orari e didattici della scuola di ogni ordine e grado, dall’introduzione del maestro unico e con l’abolizione del tempo pieno nella scuola elementare e delle copresenze in tutti gli ordini e gradi, fino al riordino dei cicli delle scuole superiori, sono state il risultato di scelte ideologiche e unilaterali del Governo, affrettate allo scopo preciso di fare immediatamente cassa e attuate con metodi puramente amministrativi.
È inaccettabile che provvedimenti di portata così vasta, che cambiano radicalmente una istituzione fondamentale della società e che coinvolge gli interessi, le attese e le prospettive di tutti i cittadini, siano sottratte alla discussione pubblica e al più ampio possibile dibattito politico e sociale, e non vengano sottoposti ad alcuna seria verifica didattica ma imposti in modo autoritario.

I sottoscrittori della presente petizione intendono denunciare la gravità della situazione in cui versa la Scuola Pubblica, e manifestare la propria opposizione contro le recenti riorganizzazioni dei cicli scolastici.
Chiedono invece che venga invertita la politica dei tagli, che ha contraddistinto tutti i governi, di ogni colore politico, degli ultimi anni, e si ponga all’ordine del giorno, come questione politica nazionale cruciale, la realizzazione di una reale riforma che, fondata su valori condivisi e risultato di una larga e approfondita discussione pubblica che coinvolga l’insieme del corpo sociale e tutti coloro che nella Scuola vivono e lavorano, riaffermi il ruolo centrale dell’istruzione e della Scuola Pubblica e difenda il valore costituzionale per tutti i cittadini del Diritto all’Istruzione.

- Chiediamo pertanto che venga sospeso il riordino dei cicli delle scuole superiori fino a quando non vi sia stato un confronto aperto e coinvolgente a livello politico, sindacale, sociale e professionale con tutte le componenti della Scuola (insegnanti, personale tecnico, amministrativo e ausiliario, genitori, studenti) e della Società che consenta di raggiungere una soluzione condivisa di scuola democratica non selettiva, non classista e non escludente.


e-mail: comitato.scuolapubblica@gmail.com |
sito internet: http://codiscuola.altervista.org

Via i docenti di ruolo dalle graduatorie ad esaurimento


Depennamento graduatorie ad esaurimento personale docente con contratto a tempo indeterminato


Il personale docente ed educativo, iscritto nelle graduatorie ad esaurimento, che ha stipulato contratto a tempo indeterminato nella scuola statale per posto di insegnamento o classe di concorso, sarà depennato a decorrere dall'anno scolastico 2010/2011 dalle graduatorie sia ad esaurimento che di circolo e di istituto.
Lo ha comunicato il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca con decreto del direttore generale dell'11 marzo 2010 trasmesso con la nota prot. n. 2692 dell'11 marzo, con la quale si sottolinea che l'operazione di depennamento verrà effettuata automaticamente dal gestore del sistema informativo.

Comunicato stampa

Via i docenti di ruolo dalle graduatorie dei precari. Lo ha chiesto il Gruppo Professione Insegnante con una lettera inviata al Ministro Gelmini. "Abbiamo fatto una richiesta dettata dalla logica e dal buon senso, un provvedimento legislativo, prima dell'emanazione del decreto sull'aggiornamento e l'integrazione delle graduatorie ad esaurimento, che preveda la cancellazione di tutti i docenti già di ruolo che intasano le graduatorie dei precari. In questo stagione di crisi e di tagli dissennati, vogliamo una graduatoria", continua Libero Tassella del gruppo profins, "in cui ci siano solo i docenti precari, per evitare che per alcune classi di concorso e in alcuni contesti territoriali le immissioni in ruolo si riducano alla semplice mobilità territoriale e professionale di docenti già di ruolo, in caso di immissioni in ruolo vogliamo graduatorie in cui tutti i posti vadano ai soli docenti precari". "E' una situazione da sempre denunciata e mai risolta", conclude Libero Tassella, per l'immobilismo dei sindacati che cercano di tutelare i loro iscritti, per la maggior parte docenti con un contratto già stabilizzato.


Da sito del Comitato per la scuola pubblica di pisa

Presidio di venerdì 26 marzo 2010






Si è tenuto venerdì scorso il presidio in difesa della scuola pubblica e contro la Riforma Gelmini organizzato dalla Rete precari della Scuola di Pisa, dal Comitato per la scuola pubblica di Pisa e dal Comitato genitori e insegnanti. La cittadinanza ha risposto positivamente e in molti hanno firmato una petizione contro la riforma delle superiori; durante la manifestazione sono stati proiettati video informativi sulla situazione attuale della scuola pubblica.

lunedì 22 marzo 2010

prossimi appuntamenti

Mercoledì 24 marzo: volantinaggio in vista dell'assemblea pubblica del 26. Ore 17.00 alle Logge dei banchi.

Giovedì 25 marzo: Critical mass, manifestazione di protesta in bicicletta. Ore 16,30 partenza alle Logge dei banchi.


Venerdì 26 marzo:
assemblea pubblica alle Logge dei banchi (ore 15.30) per informare la cittadinanza ed esprimere dissenso riguardo alla situazione in cui verte la scuola pubblica. Saranno proiettati video di Crozza, Antonio Albanese, Guzzanti, interviste a presidi e insegnanti precari, nonché la recente puntata sulla scuola di Presa Diretta. Ci saranno interventi sulla situazione della scuola, in particolare riguardo al precariato e alla riforma dlle superiori. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

venerdì 19 marzo 2010

orientamento sulla riforma dell superiori

Da un paio di settimane stiamo distribuendo materiale informativo sulla riforma ai genitori degli alunni attualmente in terza media che si stanno pre-iscrivendo alle superiori. Per ora abbimo svolto questo orientamento fuori dalle seguenti scuole medie:
Mazzini, Fibonacci, Carducci, Toniolo e Fucini.
Altri appuntamenti saranno organizzati in questi giorni.

La risposta dei genitori è stata molto positiva: anche loro si rendono conto del caos in cui i loro figli sono costretti ad iscriversi.

Sono venuti tra l'altro fuori, ancora una volta, problemi purtroppo già noti: la disfunzione dell'apparato amministrativo delle varie scuole, l'inadeguatezza delle strutture e degli edifici, ma soprattutto la richiesta ai genitori di contributi in denaro per il normale funzionamento delle scuole.

Invitiamo i genitori che avessero bisogno di informazioni relative alla riforma delle superiori a contattarci; li invitiamo inoltre a CHIEDERE IL PIANO DI OFFERTA FORMATIVA quando pre-iscrivono i loro figli.
Li invitiamo infine a segnalarci qualsiasi situazione di irregolarità (classi sovrannumerarie, mancanza di supplenti, mancanza di materiale tipo gessi, carta igienica etc., varie ed eventuali) riscontrata nella scuola dei loro figli.


Se siamo in tanti a protestare forse qualcosa si ottiene.

giovedì 18 marzo 2010

Consiglio provinciale del 17.3.2010: approvata mozione in cui si chiede al governo e al Parlamento di modificare profondamente la riforma Gelmini

Rivedere a fondo la riforma della scuola, rinviando eventualmente la sua attuazione di un anno. E' quanto chiede al governo e al Parlamento il consiglio provinciale, che si è riunito in forma allargata "per discutere dei temi specifici dell'istruzione e di quanto la rivoluzione alle porte comporterebbe per il territorio pisano, dove gli aspetti negativi superano di gran lunga gli effetti migliorativi", spiega l'assessore provinciale alla pubblica istruzione Miriam Celoni. Al termine della seduta l'assemblea ha approvato un documento in cui sono elencate una serie di richieste che riguardano sia la qualità del sistema dell'istruzione sia le necessità proprie dell'edilizia scolastica: hanno votato a favore i gruppi di maggioranza (Pd, Idv, Sel) e quello di Rc; contrari Pdl e Lega; astensione per l'Udc.

La mozione, dal titolo "Un futuro per la scuola: per una riforma sostenibile", si apre con varie considerazioni che prendono spunto dalla legge finanziaria 2009, che prevede già dal prossimo anno scolastico, per la provincia di Pisa, un taglio di 178 insegnanti e di 91 posti di lavoratore non docente a fronte di un incremento del numero degli alunni. "Questi dati - si legge nel documento - aggravano un quadro sociale già molto pesante, oltre a determinare un preoccupante impatto sulla qualità della didattica: 269 posti in meno vogliono dire classi più numerose, riduzione del tempo pieno e del tempo prolungato, minaccia di ritorno alle pluriclassi nella scuola dell'obbligo in situazioni di comuni piccoli, taglio dei corsi serali".
La mozione approvata evidenzia inoltre la situazione di totale incertezza riguardante gli indirizzi delle scuole superiori, dal momento che "non sono ancora stati pubblicati i decreti attuativi sui licei e sugli istituti tecnici e professionali, nonostante siano ormai aperte le iscrizioni al primo anno e con il nuovo assetto operativo fin dall'anno scolastico 2010-2011, rendendo caotico l'orientamento dei ragazzi e delle famiglie per le iscrizioni". Capitolo a parte quello dell'edilizia scolastica e per la messa in sicurezza degli edifici. "I fondi - si aggiunge - sono assolutamente insufficienti" e la Provincia, per quanto riguarda le superiori, ha speso dai propri bilanci circa 32 milioni di euro nel periodo 2004-2009 su un patrimonio immobiliare ereditato in condizioni difficili (73 fabbricati da gestire per circa 1,4 milioni di mc).

A fronte di queste situazione, il consiglio provinciale chiede al governo e al Parlamento "di rivedere le previsioni di investimento sulla scuola per i prossimi anni; di cancellare le norme introdotte sul maestro unico; di salvaguardare il modello del tempo; di escludere nel modo più assoluto le pluriclassi". Si chiede inoltre "di mantenere l'obbligo scolastico a 16 anni e portare a conclusione le sperimentazioni già avviate per un biennio unitario e orientativo, che consenta di assicurare a tutti i cittadini una base adeguata di conoscenze per rispondere positivamente ai problemi posti da un mondo del lavoro in continua evoluzione; di rifinanziare il fondo per l'edilizia scolastica; di avviare sulla riforma del sistema dei licei e dell'istruzione tecnica e professionale una fase di effettiva consultazione con le autonomie scolastiche, regionali e locali, rimandando se necessario l'attuazione all'anno scolastico 2011-2012".

fonte: http://www.provincia.pisa.it/

martedì 9 marzo 2010

Creazione del Comitato in Difesa della Scuola Pubblica

Si è costituto a Pisa il Comitato in difesa della Scuola Pubblica, formato da docenti ed ATA, dalla Rete Precari della Scuola di Pisa, da genitori e studenti.
Le riunioni si tengono generalmente il giovedì alle 17.00 al Liceo Scientifico Dini; la prossima sarà giovedì 11 marzo.
Sono in programma iniziative di mobilitazione a livello cittadino.

Per informazioni: comitato.scuolapubblica@gmail.com

10 marzo - volantinaggio in piazza Garibaldi

Mercoledì 10 marzo 2010, piazza Garibaldi h. 16,30: volantinaggio per promuovere la partecipazione allo sciopero di venerdì 12 a Roma; distribuiremo anche materiale informativo sulla riforma delle superiori e ci saranno interventi sull'attuale situazione della scuola pubblica. Invitiamo tutti a partecipare ed a prendere la parola.

lunedì 8 marzo 2010

graduatorie: saranno assunti solo i meritevoli

Articolo preso dal sito OrizzonteScuola

http://www.orizzontescuola.it/node/3780

Il Ministro non si sbilancia, ma lascia intendere, nelle interviste rilasciate in questi giorni, che è pronta la rivoluzione per l'assunzione dei docenti. La parola chiave sarà "merito", anche se i nodi da sciogliere sono veramente tanti ed un esercito di docenti iscritti in graduatoria resta col fiato sospeso. Entro fine mese pronto il decreto per la nuova formazione

Il nodo più grande da sciogliere sarà il destino dei docenti precari iscritti in graduatoria che probabilmente di "merito" tra virgolette non ne vogliono sentir parlare, dal momento che di "meriti" ne hanno pieni i cassetti, ricolmi di laurea/e, abilitazioni (pluri), master, corsi di perfezionamento, titoli speciali. Vuoti invece hanno i conti correnti, perchè il "merito" costa.

Eppure sarebbe il momento buono, poichè i prossimi tre anni vedranno un esodo senza precedenti, una fuga verso la pensione che svuoterà le aule dai docenti. Secondo i sindacati a Milano, Treviso, Sondrio, Torino, Reggio Emilia c'è già penuria di docenti per alcune classi di concorso.

A chi andranno queste cattedre? Molti, nel favorire l'inserimento di docenti giovani e "preparati", vedono un'occasione di rinnovamento della classe docente. Cosa che le attuali graduatorie, secondo costoro, non garantirebbero.

Sebbene circolino, su vari quotidiani, ipotesi di accomodamento per i vecchi precari in attesa, in realtà non si hanno notizie. L'istituzione di un "canale riservato" non è notizia certa, soprattutto se si riferisce al parere del Consiglio di Stato, che ha posto la questione dei docenti non abilitati, ma con servizio presso le scuole, e non dei docenti attualmente inseriti in graduatoria ad esaurimento.

A sentir la Gelmini, le graduatorie avranno poca vita. In un articolo risalente ai primi giorni del 2010, avevamo messo in evidenza le affermazioni del Ministro in una intervista a La Stampa, nella quale annunciava l'esaurimento delle graduatorie entro il 2011. In quell'occasione abbiamo gridato al miracolo.

Oggi gridiamo al pericolo, dal momento che un articolo apparso sul Messaggero attribuirebbe al prossimo decreto nomine degli "insegnanti fatte per merito, non per scorrimento automatico", cosa che "decreterà la fine delle graduatorie a esaurimento, che verranno chiuse per sempre". Attenzione, però, perchè dentro c'è qualcuno.

Cosa fatta, invece, sarebbe ormai il decreto sulla formazione dei docenti. La novità di questi giorni è legata al tirocinio, che avverrà, da parte dell'aspirante docente, a titolo gratuito.

Mobilitazione di 3 giorni a Roma

IL CPS NON SI ARRENDE E SI MOBILITA PER TRE GIORNI, DAL 12 AL 14 MARZO

Il Coordinamento Precari Scuola chiama alla mobilitazione tutti i lavoratori della scuola di ogni ordine e grado, stanchi e vessati dai continui attacchi di questo Governo ed in particolare di questo Ministero.
Il CPS sciopererà e assedierà il Ministero della Pubblica Istruzione per tre giorni dal 12 al 14 Marzo, insieme agli altri comitati, collettivi e coordinamenti che in questi mesi si opposti dal basso al progetto di demolizione della scuola pubblica. Per ribadire il nostro NO alla legge 133, contro la riforma della scuola pubblica che taglia migliaia di posti di lavoro ai precari della scuola rigettandoli in uno stato di disoccupazione ed abbandono, taglia i fondi per il corretto funzionamento delle scuole, taglia i fondi per i docenti di sostegno, taglia fondi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, ripropone un modello didattico obsoleto vecchio di 50 anni, impoverisce l'offerta formativa creando classi "pollaio" di 30, 32 alunni contro la legge sulla sicurezza. Relativamente al decreto salvaprecari lo riteniamo insufficiente e “lesivo” dei diritti di coloro che sono inclusi a pieno titolo nelle graduatorie di istituto, e pertanto deve essere considerato semplicemente come soluzione temporanea “una tantum”, in vista delle immissioni in ruolo.

Il Coordinamento Precari Scuola chiede

- Il ritiro di tutti i tagli disposti con la legge 133/2008
- Il blocco della riforma della scuola superiore non pubblicata in gazzetta ufficiale
- La trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato
- Il ripristino del modulo e delle compresenze nella scuola primaria
- Il rispetto della sentenza della Corte Costituzionale che ha abrogato la legge che limitava il numero dei docenti di sostegno
- L'abrogazione di qualsiasi forma di finanziamento pubblico alle scuole private, come previsto dalla Costituzione
- Il ritiro del vergognoso art. 31 del Disegno di legge N. 1167-B che vanifica l'art.18 dello Statuto dei Lavoratori
- Il ritiro del decreto Brunetta ed il mantenimento delle Graduatorie ad Esaurimento
- La possibilità per tutti i docenti precari della scuola di frequentare i corsi di aggiornamento/formazione, previsti, ad oggi, solamente per il personale di ruolo
- La possibilità per i docenti di scuola primaria ed infanzia che abbiano maturato 360 giorni di servizio sul sostegno, di conseguirne il titolo con una sessione abilitante riservata; ovvero, a tutti gli abilitati della scuola primaria e dell’infanzia, tramite concorso ordinario, di accedere ad un corso di sostegno
- Accesso diretto ai corsi abilitanti per tutti coloro che hanno almeno 360gg di insegnamento
- Inserimento nel salvaprecari di tutti i colleghi di terza fascia che hanno lavorato per almeno 180gg nell'a.s. 2008/2009 oppure nell'a.s 2009/2010


COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA NAZIONALE

FORUM COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA
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sabato 6 marzo 2010

Perché la riforma è incompleta

Licei, tecnici e professionali sono nella più piena confusione:
le scuole vi informano su corsi che in realtà non ci saranno. Per non perdere iscritti i presidi vi stanno mentendo proponendo l'offerta didattica attuale. Tutto
questo sta accadendo perché:
● Manca ancora il piano dell'offerta formativa, fondamentale per lo sbocco professionale dei ragazzi
● Mancano le linee guida per programmare le attività didattiche (che usciranno forse solo a maggio)
● Mancano le direttive che indicano quali materie possono insegnare i professori
● Mancano gli accordi con le regioni, che in piena campagna elettorale
non vogliono esporsi.

informazioni generali sula riforma dei licei

RIFORMA DEI LICEI

I LICEI PREVISTI sono 6:
Classico, Linguistico, Scientifico (con opzione scienze applicate), Scienze umane (che comprende il Liceo Socio-Psico-Pedagogico e il Liceo delle Scienze Sociali con opzione economico-sociale), Artistico (articolato in 6 indirizzi: Arti figurative, Architettura e Ambiente, Design, Grafica, Scenografia, Audovisivo e Multimediale), Musicale e Coreutico (novità della Riforma; solo 11 classi).

Nei LICEI del DOPO-RIFORMA
scompariranno compresenze e sperimentazioni (es. P.N.I., progetto “Brocca”,...),
diminuiranno l'orario settimanale e il monte orario delle materie,
saranno eliminate materie importanti (come Diritto),
saranno accorpate alcune materie (come Storia e Geografia).

INFATTI I NUOVI PIANI DI STUDIO PREVEDONO
Tipi di liceo
Orario attuale (ore/sett.)
Orario dopo-riforma (ore/sett.)
Scientifico

26-34 al biennio, 28-34 al triennio
27 al biennio, 30 al triennio
Linguistico
32-35 al biennio, 31-35 al triennio
27 al biennio, 30 al triennio
Socio-Psico-Pedagogico
34-35 al biennio e al triennio
27 al biennio, 30 al triennio
Scienze Sociali
30 al biennio e al triennio
27 al biennio, 30 al triennio
Classico
26-29 al biennio, 28-33 al triennio
27 ore/sett. al biennio e 31 ore/sett. al triennio
Artistico
39-40 al 1° biennio, 41-44 al 2° biennio
(+ anno integrativo)
34 ore/sett. al biennio e 35 ore/sett. al triennio

Alcuni esempi pratici: delle conseguenze negative della Riforma:
LiceoLinguistico: Diminuzione orario delle discipline. Latino scompare nel triennio. Disegno e Diritto cancellate nel biennio.
Liceo Socio Pedagogico: Diminuzione delle discipline di indirizzo, quali Psicologia, Pedagogia e Sociologia, che vengono accorpate e genericamente chiamate Scienze Umane.
Liceo Scientifico: Unica opzione sarà Scienze applicate, ma con orario ridotto rispetto al liceo scientifico tecnologico attuale.


Quando andate a iscrivere i vostri figli chiedete informazioni sul Piano di Offerta Formativa!



Per informazioni: http://precariscuolapisa.blogspot.com/
Oppure scrivete a: precariscuola_pisa@googlegroups.com

mercoledì 3 marzo 2010

Sciopero venerdì 12 marzo a Roma

ANCHE TU STAI CONTRIBUENDO
…alla distruzione della scuola pubblica. La qualità dell’insegnamento non conta più nulla. La nuova scuola
della riforma Gelmini/Tremonti prevede classi di 30-35 alunni, quando è difficile fare lezione con 25. Questa riforma non si occupa delle dimensioni e della fatiscenza delle aule.
I nuovi tagli alla scuola rientrano in una perfetta logica aziendale.
Piuttosto che insegnare ai nostri giovani a concentrarsi meglio e di più, vengono eliminate a casaccio ore (in media 4 ore settimanali in meno), si cancellano e si immiseriscono materie importanti di studio, si sopprimono laboratori e esperienze pratiche professionalizzanti (anche del 50%).
I nostri giovani non dovranno imparare più a pensare. Meglio allora tagliare ore a scuola e mandarli a casa prima a giocare al computer o ad imbambolarsi davanti alla tv? Meglio formare generazioni ignoranti, facilmente comprabili e manipolabili?


Contro i tagli alla scuola pubblica
Contro il decreto Brunetta
Contro il disegno di legge Aprea
Contro l’abbassamento dell’obbligo scolastico a 15 anni
Contro l’aumento del numero di alunni per classe
Contro il tetto del 30% di alunni stranieri
Per il ritiro della riforma delle superiori
Per l’assunzione dei precari/e su tutti i posti vacanti



SCENDIAMO IN PIAZZA VENERDI' 12 MARZO
ROMA - PIAZZA DELLA REPUBBLICA ORE 10:00


PARTENZA IN PULLMAN
Pontedera ore 4:15 (Parcheggio Cineplex, ex Panorama)
Pisa ore 4:30 (Parcheggio Via Pietrasantina)

PRENOTAZIONI
Tel. 333-43 30 470 / 338-85 81 314
Indirizzo mail: precariscuola.pisa@gmail.com


Rete dei Precari della Scuola di Pisa

Scuola, 2 mamme fanno ricorso contro tetto 30% stranieri

Due mamme, una romena e una egiziana, hanno deciso di ribellarsi alla norma voluta dal ministro Gelmini che impone un tetto del 30% alla presenza di stranieri nelle aule delle scuole italiane. Così, con il supporto all'Associazione studi giuridici sull'immigrazione e dell'associazione Avvocati per niente, hanno presentato ricorso al tribunale ordinario di Milano contro il ministero della Pubblica istruzione e l'Ufficio scolastico regionale della Lombardia contestando la circolare che ha introdotto quel limite, la numero 2 dell'8 gennaio 2010.
"Abbiamo fatto ricorso - spiega all'agenzia Dire il legale Alberto Guariso, di Avvocati per niente - in base all'articolo 44 del Testo unico sull'immigrazione che consente l'azione civile contro la discriminazione" Secondo i legali infatti, "il è discriminatorio perché introduce modalità diverse di iscrizione tra alunni in ragione della cittadinanza e viola il testo unico sull'immigrazione".

Il tetto del 30% per gli studenti stranieri


Entrerà in vigore l'anno prossimo il decreto che fissa un tetto del 30% alla presenza di studenti stranieri nelle classi italiane, imposto dal Ministro Gelmini con una circolare che è girata nelle scuole a gennaio, proprio nei giorni della rivolta di Rosarno.
E' di questi giorni, peraltro, la seguente affermazione del Ministro: ''I fatti di Milano confermano la necessita' di politiche che perseguano una vera integrazione''; la Gelmini sottolinea inoltre come ''l'introduzione di un tetto del 30% alla presenza di studenti immigrati in ogni classe e' un provvedimento concreto che dimostra l'impegno del governo in questa direzione''.

Lo scopo ufficiale sarebbe favorire l'integrazione degli studenti stranieri nella scuola. Dice il Ministro Gelmini: “L'esperienza ci dimostra che soprattutto nelle grandi città e nelle periferie ci sono scuole con classi a stragrande maggioranza di studenti stranieri. Quelle sono classi ghetto perché non ci sono le condizioni per l'integrazione".
La scuola, ha pero' avvertito la Gelmini, ''deve essere la sede in cui l'integrazione nasce attraverso il dialogo. Difendere la cultura occidentale, le nostre radici intrise di valori cattolici e' un modo di aprirsi a culture differenti. Non dobbiamo confondere - ha ammonito - il concetto di integrazione con una resa o il dialogo a senso unico''.

Ecco. E non dobbiamo però nemmeno dimenticare, cara Ministra, che l’attuale provvedimento si ispira alla mozione sulle classi di inserimento o classi ponte presentata da Cota il 14 ottobre 2008 (http://www.universinet.it/maturita/98-maturanews/3002-testo-di-legge-mozione-1-00033-cota-su-classi-di-inserimento-per-extracomunitari.html)., motivata anch'essa dal concetto, del tutto sindacabile, che in classi comuni gli studenti immigrati non apprendono e impediscono di apprendere agli studenti italiani. Da notare che nella suddetta mozione si legge: la scuola italiana deve quindi essere in grado di supportare una politica di «discriminazione transitoria positiva», a favore dei minori immigrati, avente come obiettivo la riduzione dei rischi di esclusione.

Per fortuna, qualcuno crede ancora che la discriminazione non possa mai essere né transitoria (dato che lascia segni indelebili, soprattutto su individui che si stanno formando) né tanto meno positiva. La scuola ha il dovere di istruire tutti, in particolare i ragazzi svantaggiati (in questo caso dalla diversità linguistica); questo nell’interesse dell’intera società, che può trarre solo vantaggi da un’istruzione che non lasci indietro nessuno.

La notizia ha infatti sollevato molte polemiche di stampo sia ideologico che pratico.
Vediamo prima il problema pratico: il 30% vuol dire che su una classe di 30 alunni solo 9 possono essere stranieri. Ora, ci sono quartieri a Milano dove i figli di immigrati (che parlano italiano, meglio di molti italiani) sono una media di 22 su un totale di 30 bambini (se non di più) per classe, quindi circa il 60% nella scuola. Cosa bisognerebbe dunque fare di questi ragazzi? Trasferirli forzatamente altrove?
A Prato, la preside Maria Josè Manfré dell’Itc Dagomari, dove gli alunni figli di immigrati, tra scuole materne e medie superiori, sono in media il 21%, non sa bene come fare. Dove si spalmeranno gli studenti che risulteranno in eccesso? Tanti ragazzi dovrebbero addirittura cambiare città.
Apro qui una piccola parentesi: qualche mese fa si poneva anche il seguente problema: gli indirizzi Igea e Mercurio non ci sono in altre scuole pratesi, dunque l’alunno straniero sarebbe stato costretto a emigrare una seconda volta, a Pistoia o a Firenze. Ma adesso, con la riforma dei licei, tutti gli indirizzi vengono eliminati, per cui questo problema non sussiste più. Tutti gli studenti avranno meno. Visto? E poi c'è chi parla di discriminazione...

Veniamo ora alle polemiche di stampo ideologico.
A Milano, due mamme, una romena e una egiziana, hanno deciso di ribellarsi alla norma e con il supporto all'Associazione studi giuridici sull'immigrazione e dell'associazione Avvocati per niente, hanno presentato ricorso al tribunale ordinario di Milano contro il ministero della Pubblica istruzione e l'Ufficio scolastico regionale della Lombardia contestando la circolare che ha introdotto quel limite.
Il legale Alberto Guariso, di Avvocati per niente, spiega che il ricorso è stato fatto in base all'articolo 44 del Testo unico sull'immigrazione che consente l'azione civile contro la discriminazione" Secondo i legali infatti, "il tetto è discriminatorio perché introduce modalità diverse di iscrizione tra alunni in ragione della cittadinanza e viola il testo unico sull'immigrazione".
Questo fatto è di grande importanza e va seguito con attenzione: nel caso in cui il ricorso fosse accettato, costituirebbe un precedente tale da invalidare, eventualmente, la messa in atto della circolare.
Inoltre, la circolare, nell'indicare il tetto del 30% quale limite massimo all'inclusione di alunni di cittadinanza non italiana non tiene conto del fatto che non è stata fatta alcuna distinzione tra alunni comunitari e non comunitari. Tale elemento potrebbe essere interpretato come una limitazione alla libertà di circolazione dei cittadini comunitari sancita dai Trattati dell'Unione ed operare disparità di trattamento tra alunni italiani e alunni appartenenti ad altri Stati dell'Unione, che, si rammenta, sono equiparati, per Legge ed in virtù dei Trattati, ai cittadini italiani.
La circolare non tiene conto inoltre di quegli alunni che, pur non avendo la cittadinanza italiana parlano italiano perfettamente. Pare che ci sia dunque un errore formale e sostanziale nell'aver fatto riferimento alla "cittadinanza" e non alla più generale "competenza linguistica".

Fortunatamente, qualcosa comincia a muoversi:
A Roma, il 1 marzo, giorno degli sciopero dei migranti, c'è stata una manifestazione degli studenti universitari dell'Onda davanti al Ministero dell'Istruzione.
Inoltre, una parte del personale scolastico si oppone a questa logica dell’esclusione. Ecco la testimonianza del Prof. Andrea Nuti, docente delle medie Ser Lapo Mazzei:
«Il nostro istituto comprensivo si è sempre distinto positivamente per la presenza di stranieri – fa sapere il professor Andrea Nuti, docente delle medie Ser Lapo Mazzei – Con gli anni abbiamo perfezionato politiche d’integrazione ottenendo ottimi risultati, anche sotto il profilo didattico. Non so immaginare come sarebbe dover fare i conti con un tetto massimo. Le nostre scuole per stradario sono le più richieste dagli stranieri, e poi ci sono in ballo altri fattori: la continuità didattica, le amicizie e la conoscenza della lingua. Gli studenti stranieri di seconda generazione sono studenti come gli altri, a parte i tratti somatici, niente li distingue sotto l’aspetto scolastico». «Fino ad oggi abbiamo garantito laboratori linguistici ai nostri iscritti stranieri da alfabetizzare – conclude Nuti – con i tagli non sappiamo cosa succederà».
Chiudo con questa riflessione del preside dell’Ipsia Marconi, Gaetano Flaviano, secondo il quale «tra i banchi di scuola non ha senso parlare di tetti. I giovani devono essere educati all’integrazione senza assurdi paletti, un sistema utile solo a evidenziare le differenze».




Fonti:
Tg com politica (online), 26 sett 2009
Infoconsumatori
La Repubblica.it, 14 sett 2009
Il Tirreno,15 settembre 2009
Ansa.it
Video:
http://www.ansa.it/norep/video_new.jsp?t=&ct=&u1=mms://play.ansa.it/30secondi/i200909141826.wmv&u2=http://play.ansa.it:8080/ramgen/30secondi/i200909141826.rm&dt=
http://www.universinet.it/maturita/98-maturanews/3002-testo-di-legge-mozione-1-00033-cota-su-classi-di-inserimento-per-extracomunitari.html
Circolare Ministeriale del Ministero della Pubblica Istruzione n. 2 (MIURAOODGOS prot. n. 101/R.U.U - http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2010/allegati/cm2_10.pdf)
IMMIGRATI__BLITZ_DELL_ONDA_A_MINISTERO_ISTRUZIONE_CONTRO_TETTO_30_PERCENTO_-897993-ORA-.html
http://www.rassegna.it

Segnaliamo anche un forum dedicato alla questione sul sito del Ministero dell'Istruzione:
http://www.innovazionepa.gov.it/forum/forum_posts.asp?TID=3440, che può offrire spunti di riflessione.


martedì 2 marzo 2010

Prossimi appuntamenti

Giovedi 4 marzo ore 17:00
ASSEMBLEA PUBBLICA PRESSO IL LICEO "DINI" DI PISA
Saranno presenti il comitato genitori-insegnanti del "Dini", la Rete Precari Scuola di Pisa, tutti coloro che tra genitori ed insegnanti vorranno discutere ed avere informazioni riguardo la riforma delle scuole superiori.


Giovedi 4 marzo ore 21:00
RIUNIONE RETE PRECARI SCUOLA PISA
presso la sede COBAS, via S. Lorenzo 38, Pisa
Si discuteranno le prossime iniziative e le forme di partecipazione allo sciopero indetto per 12 marzo.