venerdì 12 novembre 2010
domenica 12 settembre 2010
assemblea unitaria scuola e università martedì 14 ore 15.00
A conclusione del presidio permamente in difesa della scuola pubblica iniziato il 2 settembre scorso, la Rete Precari della Scuola di Pisa convoca, insieme alla Rete Precari dell'Università di Pisa, un'assemblea congiunta con conferenza stampa Martedì 14 Settembre alle ore 15.00 davanti ai locali dell'USP di Pisa in via Pascoli in difesa dell'istruzione pubblica.
Di fronte all'attacco massiccio a tutti i comparti dell'istruzione si rende necessario un rapporto più forte tra le varie realtà colpite, in vista di un percorso comune che sappia opporsi alla distruzione della scuola e dell'università pubbliche con prese di posizione ed iniziative unitarie.
Per info: 3388581314
assemblea unitaria scuola e università martedì 14 ore 15.00
A conclusione del presidio permamente in difesa della scuola pubblica iniziato il 2 settembre scorso, la Rete Precari della Scuola di Pisa convoca, insieme alla Rete Precari dell'Università di Pisa, un'assemblea congiunta con conferenza stampa Martedì 14 Settembre alle ore 15.00 davanti ai locali dell'USP di Pisa in via Pascoli in difesa dell'istruzione pubblica.
Di fronte all'attacco massiccio a tutti i comparti dell'istruzione si rende necessario un rapporto più forte tra le varie realtà colpite, in vista di un percorso comune che sappia opporsi alla distruzione della scuola e dell'università pubbliche con prese di posizione ed iniziative unitarie.
Per info: 3388581314
martedì 22 giugno 2010
lunedì 17 maggio 2010
Fuori legge l’adozione dei libri di testo
L’Associazione Per la Scuola della Repubblica sottolinea come quest’anno l’adozione dei libri di testo abbia configurato un ennesimo atto applicativo di provvedimenti relativi al riordino dei licei, degli istituti tecnici e professionali, riordino che fino ad oggi esula dalla normativa vigente, considerato che i relativi regolamenti sono ancora alla Corte dei Conti e non sono ancora stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale.
La risposta naturale sarebbe stata la sospensione dell’adozione dei libri di testo, fino a quando non si fossero verificate le condizioni formali e sostanziali per poter procedere a scelte consapevoli.
L’adozione dei libri di testo – per chi non ha tenuto conto dell’ anomala situazione in cui ci troviamo – ha preceduto la pubblicazione dei nuovi ordinamenti ed orientamenti, peraltro adottati sulla base di una delega scaduta e quindi illegittima.
Tale illegittimità è particolarmente grave perché l’adozione del libro di testo è un momento importante dell’attività didattica del docente: si tratta dell’individuazione dello strumento didattico più efficace per lo svolgimento del programma di insegnamento.
È una scelta significativa che implica un’attenta valutazione comparativa con riferimento al programma da svolgere.
Peraltro le disposizioni vigenti che impongono il mantenimento del testo didattico per tutto il corso presuppongono un’assoluta consapevolezza e un grande senso di responsabilità.
Si è pertanto richiesta ai docenti una scelta senza ancora conoscere né il quadro normativo della scuola secondaria di II grado né i nuovi orientamenti.
L’adozione dei libri di testo, a prescindere dalla piena consapevolezza della scuola che sarà realizzata con le modifiche che saranno introdotte, è stata in tal modo ridotta ad un adempimento procedurale che, così configurato, umilia in sé il ruolo del docente
VISTO che il Regolamento recante norme per il riordino degli istituti professionali non è stato ancora pubblicato e che le indicazioni nazionali previste dall’art. 8 comma 6 del d.p.r.15/3/2010, per gli Istituti professionali sono state rese pubbliche solo in forma di bozza ancora da definire;
VISTO che ciò ha reso impossibile l'effettuazione della fase preliminare di consultazione dei rappresentanti degli studenti e delle loro famiglie, così come previsto dall'art. 7 comma 2 lett. e) del D. L.vo 297/94 e dall'art. 2, comma 4, del d.P.R. n. 249/1998 (Statuto studenti e studentesse della scuola secondaria);
VISTO che le riduzioni delle ore di insegnamento nelle classi seconde e terze degli istituti professionali non sono ancora definitive, rendendo impossibile la quantificazione dei quadri orari per singola disciplina, e quindi rendendo impossibile la ridefinizione conseguente di obiettivi e contenuti delle discipline interessate alla riduzione, e nello stesso tempo, a causa delle interconnessioni tra discipline, rendendo impossibile una corretta ridefinizione del POF coerente con le modifiche in atto;
VISTO che comunque, una ridefinizione di ore rende necessaria una ridefinizione a livello centrale dei contenuti di apprendimento, in quanto una modifica effettuata scuola per scuola (peraltro possibile solo quando le norme saranno definitive ed effettive) renderà inevitabilmente disomogenea la preparazione degli studenti in quelle discipline, con conseguenti responsabilità dei docenti stessi in ordine alla preparazione all'esame di stato;
VISTO che tutte le norme propedeutiche alla delibera di adozione non sono a tutt'oggi in vigore, rendendo illogica la sequenza delle propedeuticità nel procedimento in esame, ed esponendo questo Collegio ad un ricorso al tribunale amministrativo da parte delle famiglie per vizi di forma;
questo Collegio prende atto dell'impossibilità di adozione dei libri di testo nelle classi prime, seconde, terze e chiede al ministero:
* l'immediata emanazione delle norme propedeutiche alla delibera di adozione
* la proroga dei termini per l'adozione, per consentire ai docenti di esaminare le novità editoriali per le classi prime, per sciogliere i nodi ancora non risolti relativi alle riduzioni di ore nelle classi seconde e terze per rendere possibile l'espletamento degli adempimenti di cui all'art. 7 del D. L.vo 297/94 e del DPR 249/98.
MOZIONE Del Collegio Docenti dell’ITIS “L. da Vinci” di PISA
Il Collegio dei Docenti dell’ ITIS “L. da Vinci” di Pisa, riunito nella seduta del 14 Maggio 2010, con all’o.d.g. : Adozioni e Riconferme dei libri di testo per l’A.S. 2010/2011,
Premesso che
Ø le iscrizioni per l’a.s. 2010-2011 verranno fatte sulla base del riordino dell’istruzione secondaria di II grado che però ancora giuridicamente non esiste, poiché fa seguito ad una semplice Circolare Ministeriale (n. 17 del 18/2/2010) e non alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Ø alla data odierna non sono stati ancora emanati ufficialmente i programmi degli indirizzi oggetto del riordino;
Considerato che
· Le disposizioni vigenti in materia prevedono l’obbligo di adozione per un periodo minimo di sei anni;
- Le Case Editrici scolastiche hanno, nelle scorse settimane, dichiarato ufficialmente di aver predisposto i libri di testo “al buio”, interpretando univocamente e forse arbitrariamente i nuovi quadri-orario, in assenza di contenuti dettagliati per disciplina e consapevoli che tali testi potranno non rispondere alle esigenze didattiche dei docenti;
· Le scelte di adozione hanno effetti rilevanti sulla programmazione e sul lavoro con gli studenti, ma anche effetti non secondari sui bilanci delle loro famiglie;
· Adozioni affrettate, che potrebbero rivelarsi incongrue con l’emanazione della versione definitiva delle Indicazioni nazionali, sarebbero un segnale negativo dell’attenzione dei docenti e un indicatore di scarsa professionalità degli stessi;
· E’ improponibile l’attesa delle cosiddette edizioni aggiornate “on line”, soluzione proposta solo per ovviare ai ritardi ed alla approssimazione di un avvio del riordino e che dà per scontato che in ogni famiglia ci siano connessione a Internet, computer, stampante e competenze adeguate;
· Sono pendenti davanti al TAR Lazio ricorsi avverso la circolare sul riordino, emanata in assenza della vigenza dei Regolamenti n. 132,133 e 134;
Invita i docenti tutti di tutte le discipline,
come già proposto nei Consigli di classe del 6 e 7 maggio 2010, a non proporre e a non deliberare adozioni relative alle classi prime di ogni indirizzo.
e
a sospendere le operazioni relative alle Riconferme, come forma di protesta per la scarsa attenzione dimostrata dal Ministero verso la professionalità dei Docenti, le esigenze di una Programmazione preventiva seria, l’ eventuale necessità di Aggiornamento e i bisogni organizzativi dell’Istituto, che si ritroverà ad affrontare le significative variazioni che caratterizzeranno i programmi anche delle classi successive, a causa dei tagli orari a discipline fondamentali degli indirizzi e soprattutto alle attività di laboratorio, che in un istituto come il nostro, scelto da chi lo frequenta proprio per la qualità delle esperienze formative proposte, avranno effetti significativi nell’impostazione della didattica.
Infine il Collegio dei Docenti rinnova l’invito al Ministro Gelmini a rivalutare con attenzione la scelta di avviare con eccessiva fretta e superficialità un riordino già caratterizzato da evidenti incertezze per tutti gli operatori dell’ Istruzione, e di certo non marginali anche per le famiglie e gli studenti italiani.
MOZIONE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI DELL'ISTITUTO “ A. PACINOTTI” DI PISA
RIUNITO IN SEDUTA STRAORDINARIA IL GIORNO 26/03/2010
PREMESSO CHE
- i provvedimenti sulla scuola pubblica e i tagli ministeriali sempre più consistenti alle sue risorse nel corso degli ultimi quindici anni hanno determinato un progressivo impoverimento della qualità dell’istruzione, quasi sempre senza alcun progetto didattico;
- in particolare gli ultimi provvedimenti per la scuola secondaria la stanno portando a un punto di collasso e si configurano come un attacco al diritto allo studio, costituzionalmente garantito, e al ruolo della scuola pubblica in Italia;
- le manovre del Ministro dell'istruzione sconvolgono i quadri orari e didattici della scuola di ogni ordine e grado:
- nella scuola elementare con l’introduzione del maestro unico e la riduzione del tempo pieno,
- nelle scuole superiori con l’eliminazione di specializzazioni “storiche”, con tagli affrettati e indiscriminati alle ore curriculari soprattutto nelle discipline di indirizzo, con tagli pesanti alle attività laboratoriali.
È INACCETTABILE
- che provvedimenti di portata così vasta, destinati a cambiare radicalmente un’istituzione fondamentale della società, siano sottratti alla discussione pubblica;
- che non vengano sottoposti ad alcuna seria verifica didattica;
- che vengano imposti in modo autoritario.
CONSIDERATO CHE
- il quadro orario dell’I.T.C. “ANTONIO PACINOTTI” secondo la manovra Gelmini e assegnato dal MIUR contiene importanti modifiche rispetto a quello attualmente in vigore;
- ad oggi non sono noti i programmi delle varie discipline d’insegnamento, i quali non potranno che essere sostanzialmente diversi da quelli attualmente svolti, visto i tagli del quadro orario;
- ad oggi né sono state pubblicate le nuove classi di concorso né tantomeno è noto a quali classi di concorso verrà assegnato l’insegnamento delle diverse discipline, e quindi non è noto quali competenze siano richieste per tali insegnamenti;
- la annunciata flessibilità oraria, del 20% nel biennio e del 30% nel triennio, è fumo negli occhi perché un eventuale potenziamento di una disciplina è consentito solo con il depotenziamento di una o più discipline curriculari;
- le case editrici dichiarano di aver predisposto i libri di testo “al buio”, interpretando univocamente e forse arbitrariamente i nuovi quadri orari, in assenza di contenuti dettagliati per disciplina e consapevoli che tali testi potranno non rispondere alle esigenze didattiche dei docenti;
IL COLLEGIO DEI DOCENTI DELL'ITC “A. PACINOTTI” DI PISA
RITIENE GRAVE CHE
Il Ministero abbia invitato le scuole superiori a dare avvio al riordino della scuola:
- senza che sia concluso l’iter legislativo L.133/08
- senza che i regolamenti abbiano ottenuto il visto della Corte dei Conti
- senza che sia avvenuta la pubblicazione dei regolamenti sulla Gazzetta Ufficiale
É CONVINTO CHE
L’eventuale emanazione della legge sul riordino delle scuole superiori:
- cancelli la gran parte dei posti attualmente occupati dai colleghi precari
- crei ulteriori docenti soprannumerari
RITIENE ILLEGITTIMA
La C.M. n. 17 del 18 febbraio 2010 che ha dato avvio alle iscrizioni per l’a.s. 2010/11 perché mancante dei presupposti legislativi. Infatti:
- vengono assegnati i nuovi indirizzi in modo “automatico” dal MIUR, senza tenere conto delle motivate proposte presentate dai singoli istituti, proposte oltretutto sollecitate dallo stesso USR, così come previsto dall’art. 13 comma 5 dello schema di regolamento di revisione dei licei approvato dal C.d.M. il 4/2/10 e dagli altri schemi di regolamento;
- invade le competenze sulla definizione del piano dell’offerta formativa territoriale che attengono alla Provincia e alla Regione mettendo in discussione il necessario legame fra la scuola e l’ambito sociale in cui opera;
- ha costretto il nostro istituto a fare orientamento e a dare avvio alle iscrizioni in una situazione di totale incertezza sul suo futuro;
- ha costretto i genitori alla scelta dei nuovi indirizzi in una situazione di incertezza e il nostro istituto, come tutti gli altri, a non rispettare il patto stabilito con i genitori al momento delle iscrizioni degli anni precedenti.
PER TALI MOTIVI IL COLLEGIO DELIBERA DI:
- non compiere alcun atto applicativo di tali provvedimenti fino a quando essi non saranno atti vigenti con forma e forza di legge;
- invitare il Consiglio di Istituto a valutare la possibilità di presentare ricorso contro l’assegnazione degli indirizzi prevista dal Ministero;
- invitare il Comune di Pisa, la Provincia di Pisa e la Regione Toscana a presentare ricorso contro l’invasione delle competenze in materia di programmazione territoriale dell’offerta formativa;
- sospendere l'adozione dei libri di testo poiché, a riguardo delle discipline d'insegnamento, non si conoscono i contenuti e la loro ripartizione negli anni scolastici.
lunedì 3 maggio 2010
Petizione
http://www.politeia.emr.it/petizione_contro_classi_affollate/
AL DIRIGENTE SCOLASTICO DELL'ISTITUTO
OGGETTO: Diritti e obblighi nell'individuazione dei criteri per la formazione delle classi.
In questi giorni i Consigli d’Istituto delle scuole si stanno riunendo per discutere, tra le altre cose, anche dei criteri per la formazione delle classi. Per effettuare tutti i tagli previsti dall’art. 64 della legge 133, le classi previste saranno composte di un numero molto alto di allievi. Alle superiori, le classi iniziali devono avere un numero minimo di 27 alunni e poi i resti vengono distribuiti fino a 30, ma in sede di organico di fatto si potrà pure arrivare a 33.
Sono numeri che peggioreranno la qualità del servizio e faranno andare le aule scolastiche ed i laboratori fuori norma:
- sia in riferimento agli indici minimi di funzionalità didattica (D.M. 18 dicembre 1975 – Norme tecniche per l’edilizia Scolastica che stabilisce i parametri spaziali minimi a disposizione di ogni persona presente nei locali scolastici (1,80 metri quadri netti per la scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di I grado; 1,96 metri quadri netti per le scuole secondarie di II grado)),
- sia per la prevenzione incendi (D.M. 26 agosto 1992 – Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica). Il presente decreto al punto 5.0 (Affollamento) stabilisce il limite massimo di persone presenti in un'aula nel numero di 26.).
Inoltre appare opportuno evidenziare che la qualità dell'offerta formativa potrebbe risultare inevitabilmente compromessa dall'applicazione dell'articolo 64 e delle circolari ad esso correlate. Si reputano particolarmente allarmanti le problematiche indicate di seguito:
- dispersione scolastica (soprattutto nelle classi iniziali i margini di intervento da parte degli insegnanti nei confronti di studenti con difficoltà di approccio a determinate discipline risultano sottoposti a fortissime limitazioni)
- interventi individualizzati (fortemente limitata risulta anche la possibilità da parte del corpo docente di elaborare percorsi formativi finalizzati all'ottimizzazione del profitto scolastico e allo sviluppo delle potenzialità individuali)
- difficoltà nell'organizzazione delle uscite didattiche
- discontinuità didattica
- disgregazione del gruppo classe nel caso di accorpamento di classi intermedie.
Con la presente nota allora si vuole:
- denunciare le evidenti contraddizioni tra le direttive del Ministero (art. 64 legge 133 del 6 Agosto 2008) che impongono l’aumento degli alunni per classe e la normativa esistente in materia di sicurezza e agibilità dei locali scolastici (Decreto Interministeriale del 18 Dicembre del 1975; Decreto del 26 Agosto del 1992 del Ministero dell’ Interno; Decreto legislativo n. 81 del 9 Aprile 2008: testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro).
- richiamare l'attenzione sulle responsabilità civili e penali che potrebbero discendere sulla Dirigenza Scolastica qualora detta normativa fosse applicata a scapito della disciplina costituzionalmente garantita sulla sicurezza e sulla prevenzione nei plessi scolastici.
Quest'ultima normativa, basandosi su principi costituzionalmente garantiti, prevale rispetto alle leggi emanate esclusivamente nell'ottica di distrarre risorse (taglia 8 miliardi di euro e 134 mila posti in tre anni) dal settore scolastico, a detrimento non solo della qualità dell'offerta formativa, ma anche dell'incolumità dei soggetti che fruiscono delle strutture scolastiche.
Il Dirigente Scolastico e il Consiglio d'Istituto, quindi, hanno il compito e il dovere di verificare caso per caso, aula per aula, se sia possibile l'applicazione legittima delle normative inerente all'innalzamento del numero degli alunni per classe. In caso di inadempienza, essi stessi potrebbero essere responsabili della gravissima violazione delle norme sulla sicurezza e sulla prevenzione. - invitare alla mobilitazione immediata prima che si determinino definitivamente gli organici del prossimo anno e non rassegnarci o arrenderci, (parole che racchiudono tutta la liturgia del perdente) alla nuova ecatombe di posti di lavoro che ci si parerà innanzi.
Per il coordinamento insegnanti delle scuole superiori di Modena "La Politeia"
Prossime iniziative
- Venerdì 7 maggio assemblea sindacale unitaria 11-13 Aula Magna Istituto d’Arte Volterra (S.Donato zona Interporto)
- Sabato e domenica 8 e 9 maggio festa equo-solidale Piazza S. Caterina - banchetto rete precari della scuola, comitato genitori e comitato scuola pubblica, con aperitivo offerto alla cttadinanza la sera di sabato 8 verso le 18.30
- Martedì 11 maggio assemblea sindacale unitaria 11-13 Aula Magna ITC “Fermi” Pontedera
- Giovedì 13 maggio assemblea sindacale unitaria 11-13 Aula magna Liceo Scientifico di San Miniato
- 21 maggio (ancora da definire) assemblea unitaria con i precari dell'università
- fine maggio (data e luogo da definire) cena sul precariato aperta a tutti, con conferenza e dibattito sulla scuola pubblica
- 14-15 giugno sciopero degli scrutini
Partecipiamo! Non è il momento di stare zitti.
domenica 2 maggio 2010
Il Miur richiederà l'autorizzazione di circa 25.000 assunzioni in ruolo
Apprendiamo da un comunicato FLCGL che il Miur si è impegnato per quanto riguarda il personale docente a tempo determinato a chiedere l'autorizzazione al Ministero del Tesoro per l'immissione in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili (11/14 mila posti comuni e 5.000 posti sul sostegno) e 6000 posti per il personale Ata.
Il comunicato
" La FLC CGIL al termine della settimana di mobilitazione nazionale e territoriale conferma per le prossime settimane il proprio impegno contro i tagli agli organici e alle risorse finanziarie delle scuole e per la tutela del personale precario, la qualità della scuola pubblica e il rispetto del tempo scuola richiesto dalle famiglie.
Durante l'incontro di questa mattina con i dirigenti del Ministero dell'Istruzione, la FLC CGIL ha ribadito le proprie richieste. L'amministrazione si è impegnata per quanto riguarda il personale docente a tempo determinato a chiedere l'autorizzazione al Ministero del Tesoro per l'immissione in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili (11/14 mila posti comuni e 5.000 posti sul sostegno) come richiesto dalla FLC CGIL. Riteniamo assolutamente insufficiente le 6.000 assunzioni previste per il personale ATA.
Il Miur, inoltre, ha garantito:
- l'avvio di un monitoraggio regione per regione sugli effetti concreti e reali dei tagli agli organici;
- l'attivazione di un tavolo interministeriale sugli ammortizzatori sociali per il personale precario della scuola;
- l'attivazione di un ulteriore tavolo interistituzionale sull'edilizia scolastica.
giovedì 29 aprile 2010
CALENDARIO ASSEMBLEE SINDACALI UNITARIE DOCENTI SCUOLE SUPERIORI
Data | Orario | Scuole interessate | Sede assemblea |
Mercoledì 5 maggio | 11-13 | Istituti di 2°grado di Pisa e Cascina | Aula Magna Liceo Classico “G.Galilei” Pisa |
Venerdì 7 maggio | 11-13 | Istituti di 2°grado di Volterra | Aula Magna Istituto d’Arte Volterra |
Martedì 11 maggio | 11-13 | Istituti di 2°grado di Pontedera | Aula Magna ITC “Fermi” Pontedera |
Giovedì 13 maggio | 11-13 | Istituti di 2°grado di S.Miniato e Montopoli | Aula magna Liceo Scientifico di San Miniato (S.Donato zona Interporto) |
Verificate se la circolare passa nella vostra scuola. Partecipate e fate partecipare.
venerdì 23 aprile 2010
Riunione della Rete Precari
Con alcuni di voi sentiamo l'esigenza di discutere sulla realizzazione pratica dell'interessante momento che ci permetterà di avere un banchetto l'8 e 9 Maggio con il gruppo dell'Economia Solidale.
Altro punto caldo sul quale è interesse comune discutere è la campagna per lo sciopero degli scrutini.
ORGANICO DI DIRITTO DELLA SCUOLA PRIMARIA a.s. 2010/2011
Da quanto comunicatoci dall’USP è emerso il seguente quadro:
1) numero di alunni in più rispetto all’anno scolastico 2009/2010: 504 di cui 301 nelle classi prime
2) numero classi in più rispetto all’anno scolastico 2009/2010: 8
3) numero posti in organico funzionale assegnati dall’USR di Firenze: 1316 (rispetto a n.1330 posti assegnati nell’anno scolastico 2009/2010)
4) numero classi a Tempo Pieno in più (rispetto all’anno scolastico 2009/2010) richieste 35
5) numero classi a Tempo Pieno autorizzabili: 0 (Zero)!
6) numero pluriclassi:15 (rispetto a n.14 dell’anno scolastico 2009/2010)
Dal “quadro” prospettatoci emerge una situazione molto preoccupante rispetto alle esigenze espresse dai Dirigenti Scolastici sulla base delle richieste dell’utenza, soprattutto in ordine all’impossibilità di soddisfare le richieste per attivare nuove classi prime a “tempo pieno”.
Inoltre si evidenzia che: i dati relativi al numero degli alunni e al numero delle classi determinerà l’aumento del numero medio di alunni per classe; i dati relativi al numero dei posti assegnati determinerà anche una riduzione del “tempo scuola” dei moduli a “30 ore “ che non in tutti i casi potranno essere garantiti.
Le OO.SS. pertanto, pur apprezzando lo sforzo dell’USP di Pisa di ridurre al minimo i disagi, non possono non evidenziare la sostanziale ulteriore riduzione dell’offerta formativa nella scuola primaria.
FLC Cgil (F.Cossidente) CISL Scuola(G.Canuso) UIL Scuola (R.Sorrenti) SNALS (F.Acconci)
COBAS (G.Bruno) GILDA (M.Berni) UNICOBAS (A.Giorgi)
mercoledì 21 aprile 2010
8 e 9 maggio, festa economia solidale, piazza S. Caterina
Siete tutti invitati.
Intervento precari al congresso FLCGIL
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Con l'intervento di Gianluca Lovreglio della FLC di Taranto riprendono i lavori.
Docente precario da 15 anni, con 5 abilitazioni conseguite in concorsi e sessioni riservate e una specializzazione, narra, in apertura, la sua storia professionale. Ha apprezzato l'intervento del Segretario generale Pantaleo ed in particolare: il NO all'aziendalizzazione delle scuole, alla chiamata diretta, agli albi regionali, ai decreti "salva-precari" e il SI alla assunzione su tutti i posti disponibili, alla parità di trattamento economico dei precari con il personale di ruolo, alla presenza dei precari nelle RSU.
Chiede che sia trovata una soluzione per quei docenti precari non abilitati con almeno due anni di servizio.
E' assolutamente necessario trovare altre forme di lotta e di protesta, oltre allo sciopero, strumento, in questa fase di profonda crisi, oneroso per tutti, ma, in particolare, per i precari.
File audio
http://www.facebook.com/l/ea161;congresso.flcgil.it/files/mp3/20100415/gianluca_lovreglio.mp3
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Edmondo Febbrari, docente di scuola secondaria di Ravenna, interviene, riportando uno stralcio del discorso di Di Vittorio del 1° Maggio 1955 in cui emerge la volontà del governo di allora "dividere i lavoratori", per rimarcare l'analogia dell'isolamento della Cgil, ora come allora. In questa situazione il governo utilizza la crisi per demolire i diritti. In nome dell'unità sindacale, in cui si aspettano da un anno e mezzo Cisl e Uil, si rischia di stare fermi e i lavoratori della scuola percepiscono ciò come una debolezza del nostro sindacato.
La modifica del titolo V da parte della sinistra è stato uno sbaglio e porterà all'imbarbarimento nei territori. Gli unici, in mezzo a questo disastro, che ci hanno guadagnato sono gli insegnanti di religione. Parafrasando Di Vittorio conclude con: "Se la democrazia c'è nella scuola, c'è nel paese".
Per far sentire la forza del sindacato propone due giorni di sciopero durante gli scrutini di giugno.
File audio
http://www.facebook.com/l/ea161;congresso.flcgil.it/files/mp3/20100415/edmondo_febbrari.mp3
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lunedì 19 aprile 2010
sabato 17 aprile 2010
Sintesi su organici
Dal comunicato Gilda:
Di seguito le principali novità ed i punti salienti della circolare:
* Tagli per complessivi 25.558 posti (22.018 organico di diritto; 3.540 organico di fatto) rispetto al 2009/10.
* Prosecuzione nel triennio 2009/11 dell' innalzamento del rapporto docenti/alunni.
* Emanazione del DPR 81/09 per l' incremento alunni/classe.
SCUOLA DELL' INFANZIA
* Conferma in organico di diritto di tutti i posti attivati nell'organico di fatto attuale (+560 posti);
* conferma nelle zone montane, nelle piccole isole e nei piccoli comuni di max 3 bambini fra 2 e 3 anni nelle sezioni sottodimensionate;
* orario settimanale standard di 40 ore, con opzioni a 50 e 25 ore, se si forma almeno una classe;
* in presenza di esubero di iscrizioni, precedenza a chi ha frequentato le "sezioni primavera" nella medesima istituzione scolastica.
SCUOLA PRIMARIA
Il decremento di organico sarà complessivamente di 8.711 posti:
* si estende alle seconde l' opzione a 24 h del maestro unico, purchè si formi almeno una classe;
* le altre opzioni confermano le 27 e le 30 h. L' organico si calcola secondo questa formula: 27 h x n. classi I e II : 22 h = docenti spettanti.Nelle restanti classi si confermano le opzioni a 27 e 30 h. L' organico si calcola secondo questa formula : 30 h x n. classi III, IV e V : 22 h = docenti spettanti;
* i "risparmi" per adozione maestro unico e parziale utilizzo docenti per organico aggiuntivo di IRC e specialisti di inglese, incrementano prioritariamente il tempo mensa;
* i presenza di spezzoni cumulabili di posto comune, inglese, ecc. di almeno 12 ore, si assegna un posto intero;
* i tempo pieno è confermato a 40 ore, assegnando 2 docenti per classe (44 ore): le ore residue incrementano il tempo pieno ed il potenziamento dell'offerta formativa;
* si conferma l' insegnamento degli specializzati in inglese solo nelle classi loro assegnate, nelle altre restano gli specialisti con max 7/8 classi per 18 ore frontali.
ISTRUZIONE SECONDARIA DI I GRADO
* Il decremento d’organico sarà complessivamente di 3.661 posti;
* l'orario è di 30 ore. Il tempo prolungato di 36/40 ore, con orario medio di 38 ore + eventualmente 2 ore di approfondimento a disposizione della scuola;
* va evitata la costituzione di cattedre con la sola ora di approfondimento delle materie letterarie;
* il tempo prolungato, in presenza delle strutture, sarà attivato solo se si prevede il funzionamento per scorrimento di un intero corso;
* il tempo prolungato attivato negli anni precedenti prosegue per scorrimento;
* l' approfondimento della lingua inglese (Italiano per gli extracomunitari) sarà possibile in organico di fatto in assenza di esubero nella scuola o provinciale delle discipline interessate e purchè si costituisca almeno una classe;
* nelle scuole con corsi di solo tempo prolungato, qualora sia previsto l'insegnamento dello strumento musicale, le 2 ore di approfondimento a disposizione della scuola vanno destinate a tale insegnamento;
* le scuole annesse ai conservatori sono definitivamente chiuse.
ISTRUZIONE SECONDARIA DI II GRADO
* Il decremento d' organico sarà complessivamente di 13.746 posti;
* nelle prime classi parte la riforma con i rispettivi orari;
* sono state approntate le confluenze dei nuovi insegnamenti nelle vecchie classi di concorso, con la salvaguardia delle titolarità dei docenti in organico, le graduatorie incrociate per individuare l' esubero e l' assegnazione delle disponibilità alle classi di concorso con esubero provinciale;
* sono stati approntati i decreti interministeriali per le riduzioni orarie delle discipline delle classi intermedie dell'istruzione tecnica e di quelle delle II e III dell'istruzione professionale,
* i licei ed i licei tecnologici non subiscono decurtazioni, mentre gli istituti d'arte conservano gli orari previsti dal proprio ordinamento fino alla loro definitiva chiusura;
* la denominazione di istituti d'istruzione superiore compete solo alle istituzioni scolastiche che inglobano almeno 2 fra licei, istituti tecnici e professionali;
* le classi si formano distintamente per i licei, i licei musicali e coreutici, gli istituti tecnici ed i professionali;
* le classi prime delle sezioni staccate o scuole coordinate con un solo corso possono essere attivate con almeno 25 alunni. Tale numero è richiesto anche per l' attivazione delle prime dei corsi serali;
* le classi iniziali articolate possono funzionare con almeno 27 alunni, di cui il gruppo minoritario non deve essere inferiore a 12;
* le classi intermedie vanno confermate per scorrimento, purchè il numero medio di alunni non sia inferiore a 22;
* le classi terminali vanno tutte confermate per continuità didattica, purchè ci siano almeno 10 alunni per classe, altrimenti vanno accorpate, ma non smembrate;
* solo la salvaguardia delle titolarità (una per classe di concorso in ciascuna istituzione scolastica) può consentire lo sforamento delle 18ore, salvo le classi di concorso con diverso ordinamento (p. es. A025 e A060 nei licei scientifici di 20 ore, se non sono possibili raggruppamenti a 18);
* le restanti cattedre eventualmente non riconducibili a 18 ore, malgrado le possibili aggregazioni dei vari insegnamenti, non devono essere costituite con meno di 15. Le ore mancanti saranno utilizzate in autonomia per il potenziamento o per nuove discipline;
* scompaiono le cattedre ordinarie e restano solo quelle interne;
* le istituzioni scolastiche potranno utilizzare il 20% dell' orario annuale delle singole discipline quale quota per la flessibilità in particolare per attività di laboratorio, purchè non si crei esubero di personale;
* negli istituti professionali la flessibilità va calcolata rispettivamente fra biennio (20%) e restanti classi (25%), senza superarne i limiti complessivamente previsti;
* presso gli istituti professionali è stata consentita l' iscrizione ai corsi di qualifica contestualmente alla frequenza dei corsi quinquennali, in attesa delle determinazioni della Conferenza Stato Regioni;
* per il potenziamento degli insegnamenti obbligatori e per l' attivazione di nuovi insegnamenti a scelta delle istituzioni scolastiche potrebbe essere utilizzato il personale in esubero sull' organico di fatto.
ISTRUZIONE PER GLI ADULTI
* L' organico non potrà eccedere complessivamente quello relativo al 2009/10.
SOSTEGNO
* L'incremento complessivo (ultima tranche della Finanziaria Prodi 2008) sarà pari a 4.885 posti;
* la Corte Costituzionale ha sancito l'incostituzionalità del limite massimo dei docenti di sostegno e, quindi, dei posti di sostegno e, pertanto, per quanto l' organico complessivo di diritto sia stato portato a 63.348 posti e l' incremento in organico di fatto sia stato determinato in 27.121 posti, per un totale di 90.469 posti, qualora le necessità d' integrazione eccedano tale limite, i posti dovranno comunque essere attivati in organico di fatto, nel rispetto delle quantificazioni previste dalle diagnosi funzionali;
* in organico di diritto, invece, si dovrà rispettare il tetto sopra indicato (70% del totale per le operazioni di mobilità ed immissioni in ruolo);
* in presenza di disabili gravi la circolare raccomanda la costituzione di classi con non più di 20 alunni dall' infanzia alle superiori.
I PRECARI/E DELLA SCUOLA SARANNO IN PRIMA LINEA NELLO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI DI FINE ANNO
Ciò significa che buona parte dei precari, dopo 10/ 20 anni di lavoro verrà espulsa definitivamente dalla scuola, mentre il personale già assunto, a causa del consistente numero di sovrannumerari, si troverà ad affrontare una vita da 'precario di ruolo'.
Ma questo non è tutto:una serie di false riforme, utili solo a contenere la spesa ed a tagliare le gambe alla Scuola Pubblica stanno favorendo una strisciante privatizzazione dell'istruzione statale, mentre l'azzeramento dei debiti che lo Stato ha accumulato nei confronti delle scuole che hanno dovuto anticipare soldi di finanziamenti mai arrivati, sta mettendo in ginocchio l'intero sistema scolastico, che non ha più liquidi né per il pagamento delle supplenze né per affrontare le minime spese correnti .
Accanto a questo, poi, l'aumento del numero degli alunni per classe, l'eliminazione delle sperimentazioni nei licei, la riduzione del numero delle ore di insegnamento nei tecnici e professionali, la scomparsa di intere classi di concorso, stanno compromettendo definitivamente la qualità dell'insegnamento e la possibilità che la scuola sia elemento centrale nel percorso formativo delle nuove generazioni.
Per questi motivi la proclamazione dello sciopero degli scrutini di fine anno scolastico, fatta dai Cobas Scuola, non può che essere una scelta condivisa dai precari, visto che accoglie una richiesta che viene da tutto il mondo del precariato organizzato. L'Assemblea Nazionale dei precari scuola del 31 gennaio a Napoli si era data infatti questo obiettivo di lotta e la richiesta di proclamare uno sciopero degli scrutini è stata poi ribadita con forza negli interventi che hanno concluso la manifestazione nazionale del 12 marzo a Roma. Da quella data, dal Veneto alla Sicilia, sono stati lanciati ulteriori appelli per la proclamazione dello sciopero.
Oggi abbiamo lo strumento per rendere la fine d'anno scolastico veramente turbolenta; ci vogliono invisibili, noi cercheremo di conquistare il massimo di visibilità e lanceremo un segnale forte a questo governo e a quelle forze che con il loro silenzio si sono rese complici della devastazione della scuola pubblica statale.
I precari dovranno essere in prima linea e per questo facciamo appello a tutti i comitati, coordinamenti, organizzazioni e singoli per condividere con noi un calendario di iniziative che da domani fino a giugno dovranno informare e mobilitare tutto il mondo della scuola in vista dello sciopero degli scrutini.
A questo proposito proponiamo:
1) Assemblee provinciali da tenere nell'ultima settimana di aprile
* per informare i colleghi e le colleghe, diffondendo il Vademecum sullo sciopero (a cura dei Cobas) che servirà a fugare i dubbi e le menzogne;
* per convocare la stampa e le televisioni locali affinché si dia spazio allo sciopero anche nelle cronache provinciali e regionali;
2) Agli inizi di maggio conferenza stampa nazionale a Roma sullo sciopero di fine anno con la presenza di delegati da tutt'Italia, e a seguire riunione nazionale degli stessi per discutere dello stato della mobilitazione e per decidere ulteriori iniziative da mettere in campo;
3) In occasione dell'uscita degli organici, presidi sotto gli Uffici scolastici provinciali e/o regionali;
4)Da quella data sino allo sciopero degli scrutini, picchetti, assemblee, volantinaggi, sit-in, banchetti per continuare il lavoro di informazione e coinvolgimento di tutto il mondo della scuola
Si invitano tutti i coordinamenti, comitati, collettivi, realtà organizzate a sottoscrivere questo appello in modo che si possa inviare agli organi di stampa un comunicato congiunto e condiviso che dimostri l'unità dei precari contro le politiche scolastiche in atto.
mercoledì 14 aprile 2010
ORGANICI 2010/2011
http://www.orizzontescuola.it/sites/default/files/Tabella_organici.pdf
Iniziativa scandalosa per le scuole di Pisa - 27 aprile
membri di associazioni pacifiste e per i diritti umani, e di alcuni
genitori e insegnanti delle scuole di pisa.
Il 27 aprile è prevista una giornata di attività per i ragazzi delle
scuole medie, elementari e dell'infanzia presso la caserma Gamerra,
iniziativa di cui alleghiamo il programma. La provincia ed il comune di Pisa, l'università di Pisa e il CNR sono tra i sostenitori.
La lettera esprime una ferma contrarietà a che bambini e ragazzi
vengano condotti dalle scuole a partecipare a tale iniziativa, e
chiede a Comune e Provincia di modificare in modo sostanziale
l'organizzazione della giornata.
La lettera è un po' lunga ma vi preghiamo di leggerla ugualente e, se siete d'accordo, sottoscriverla.
E' altrettanto importante, nel caso in cui siate genitori di bambini o
ragazzi delle scuole di Pisa, che cerchiate di capire se le classi
della scuola dei vostri figli intendono aderire, che possibilmente
consegniate una copia della lettera al Dirigente Scolastico ( con la
firma di genitori della scuola) e che chiediate consigli di classe o
di istituto per discutere pubblicamente sull'eventuale adesione delle
classi.
Adesioni, proposte e richieste di chiarimenti vanno inviate a:
letterascuolepisa@gmail.com
Fate passaparola !!!
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Al Comune di Pisa, in particolare all'attenzione dell'Assessora Maria
Luisa Chiofalo
Alla Provincia di Pisa, in particolare all'attenzione dell'Assessora Anna Romei
Agli organi di stampa
Ai Dirigenti Scolastici delle scuole del Comune di Pisa
Martedi 27 Aprile 2010 è stata organizzata dall´Associazione Nicola
Ciardelli ONLUS e con il patrocinio del Comune di Pisa una giornata di
attività per i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze che
frequentano le scuole medie, elementari e dell'infanzia del Comune di
Pisa.
Tale giornata si terrà presso il Centro di addestramento di
Paracadutismo "Gamerra", e le attività previste comprendono, fra le
altre, un laboratorio di materiali e tecniche di lancio a cura del
Centro di Addestramento di Paracadutismo, un'esercitazione di tiro a
segno a cura del TSN Pisa, visite guidate al Museo dei Paracadutisti
Italiani. Alleghiamo il programma completo dell'evento. Il Comune di
Pisa ha inviato una circolare a tutte le scuole medie, elementari e
dell'infanzia di Pisa per invitare le classi a partecipare alla
giornata.
Questo significa che bambini e ragazzi dai tre ai tredici anni di età
verranno condotti dai propri insegnanti, in orario scolastico, in un
luogo normalmente deputato all'addestramento militare. I bambini
verranno accolti da personale civile e militare e svolgeranno diverse
attività condotte o coadiuvate dal personale militare stesso. Non è
superfluo a questo proposito ricordare che il Centro di Addestramento
di Paracadutismo è parte integrante della Brigata Folgore, corpo
speciale delle Forze Armate italiane normalmente impiegato in missioni
militari all'estero.
Poiché questa giornata si colloca all'interno dell'attività scolastica
e si svolgerà nell'atmosfera gioiosa e allegra tipica di una gita,
appare certo che uno dei suoi effetti - sia esso esplicitamente
previsto nelle finalità dell'iniziativa o meno - sarà che i bambini
percepiranno la caserma, l'attività militare che normalmente vi si
svolge o vi si prepara, e la carriera militare in modo acriticamente
positivo.
Dubitiamo infatti che questa giornata sia, per tutte le scuole e le
classi che vi parteciperanno, inserita all'interno di un percorso di
riflessione critica sulla pace, sulla guerra e sull'uso della forza
armata nei conflitti, riflessione che sarebbe comunque molto complessa
e forse non adatta a tutte le fasce di età coinvolte nella
manifestazione.
Per questo motivo siamo assolutamente contrari a che Comune e
Provincia permettano e incoraggino la partecipazione a tale iniziativa
da parte delle scuole.
In primo luogo, infatti, la valutazione della positività o meno dello
strumento militare come mezzo per affrontare o risolvere i conflitti è
un aspetto sensibile dell'educazione dei bambini e dei ragazzi.
Ricordiamo che finché la legge stabiliva l'obbligatorietà del servizio
militare era possibile porre obiezione di coscienza al suo
svolgimento, opponendosi così all'uso delle armi nel dovere
costituzionale di difesa della nazione. Il venir meno dell'obbligo del
servizio militare non ha mutato il profondo convincimento, da parte di
molti cittadini, che le armi e le missioni armate all'estero non siano
il modo per ottenere pace e sicurezza di alcuna popolazione, ed è
diritto di questi cittadini cercare di trasmettere per intero questo
convincimento ai propri figli. Che la scuola dell'infanzia e la scuola
elementare facciano partecipare i propri alunni ad una giornata in cui
l'uso delle armi e lo strumento militare sono presentati in modo
acriticamente positivo lede questo diritto.
In secondo luogo, anche quando si ritenga che esistano casi in cui le
armi vanno disgraziatamente usate, per imporre o mantenere un cessate
il fuoco e proteggere la popolazione civile, nessuno vorrà negare che
la decisione di usarle è estremamente grave e piena di responsabilità.
Ogni cittadino italiano dovrebbe sentire tutta la responsabilità per
la partecipazione italiana a missioni come quelle in Iraq o in
Afghanistan. In tali missioni le forze armate italiane fanno o hanno
fatto parte di alleanze militari che hanno compiuto atti con
conseguenze terribili, come gli attacchi su Falluja o il bombardamento
di civili in fuga in Afghanistan. Qualcuno (non noi) può ritenere che
tali eventi siano errori in un processo che porta ad un bene maggiore.
Tuttavia tutti concorderanno che l'opzione militare nelle crisi
internazionali è una scelta che va ponderata gravemente e che mai può
essere una scelta allegra, leggera o gioiosa. Per questo riteniamo che
introdurre i bambini all'interno di un ambiente di addestramento
militare in un'atmosfera di festa sia un grave errore educativo.
Troviamo particolarmente imbarazzante, in quest'ottica, che fra le
attività previste nella giornata vi sia un laboratorio a cura della
Provincia di Pisa sul tema "Solidarietà e diritti dell´infanzia". Lo
stato di guerra, anche quando lo si ritenga inevitabile o purtroppo
necessario, è comunque una situazione di totale negazione dei diritti,
di cui molto spesso fanno le spese proprio i soggetti più deboli, come
i bambini. Ovviamente apprezziamo il fine meritevole del progetto "La
Casa dei Bambini di Nicola", ma contestiamo che questo fine, così come
il concetto generale di solidarietà e diritti dell´infanzia, possa
essere legato in modo acriticamente positivo ad un ambiente di
preparazione di missioni militari. Questa connessione a nostro parere
porta troppo spesso un segno tragicamente negativo.
Per questo come genitori, insegnanti e cittadini chiediamo:
al Comune di Pisa e alla Provincia di Pisa di non favorire l'adesione
delle scuole all'iniziativa in discussione, di riprogrammare
eventualmente l'iniziativa in un luogo diverso dalla sede di una
scuola di addestramento militare, oppure di riprogrammarla in un
giorno festivo o in orario extrascolastico, cosa che consentirebbe
alle famiglie di assumersi per intero la scelta e la responsabilità di
far partecipare o meno i propri figli.
alle singole scuole di non partecipare all'iniziativa nel modo e nel
luogo in cui è stata per ora proposta, ritirando l'adesione delle
classi coinvolte.
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PROGRAMMA GIORNATA DEL 27 APRILE 2010
L´Associazione Nicola Ciardelli ONLUS, al fine di coinvolgere le
scuole e l´intera cittadinanza sulle finalità della propria attività e
sul progetto "La Casa dei Bambini di Nicola", ha organizzato per 27
aprile 2010, presso il Centro di addestramento di Paracadutismo
"Gamerra" un´intera giornata di attività formative e ricreative per
bambini e ragazzi che prevede le seguenti attività:
dalle ore 10:00 alle ore 18:00:
1)Laboratori scientifici sui principi e sulle tecniche di volo a cura
dell´Università di Pisa e del CNR;
2)Laboratori di SCREAM sul tema "Solidarietà e diritti dell´infanzia"
a cura della Provincia di Pisa;
3)Primi elementi di pronto soccorso e rianimazione a cura della Croce
Rossa Italiana e della Pubblica Assistenza;
4)Percorsi educativi a cura dei Vigili del Fuoco;
5)Voli ancorati in Mongolfiera a cura del Comune di Capannori;
6)Laboratorio degli aquiloni a cura del Centro Sportivo Educativo Nazionale;
7)Materiali e tecniche di lancio a cura del Centro di Addestramento di
paracadutismo;
8)Circuiti con motocarrelli, parete di roccia simulata e esibizione di
Bike Trial con possibilità di provare percorsi in bicicletta, a cura
dell´Associazione sportiva dilettantistica Folgore Bike;
9)Esercitazioni di tiro a segno a cura del TSN Pisa;
10)Visite guidate al Museo dei Paracadutisti Italiani;
11)Animazione, giochi, laboratori e attività sportive a cura del
Centro Sportivo Educativo Nazionale, dell´Associazione "Alipes", della
ludoteca "Leopolda Junior" e della Ludoteca "Spiaggia libera";
12) Giochi gonfiabili per i più piccoli a cura di "Nuvola allestimenti".
Dalle ore 16:30 alle 18:00 sono inoltre previste esibizioni sportive di:
1)Allievi del Club Scherma Antonio di Ciolo;
2)Atlete di ginnastica artistica ASD ascianese;
3)Atleti di Arti Mariziali con il centro arti marziali "Samurai Club"
e l´Associazione "Kosmos Club" di Ghezzano;
4)Krav Maga in collaborazione con lo "Zen Club" di Livorno.
Contribuiscono alle attività della giornata:
Provincia di Pisa Comune di Pisa Centro addestramento di Paracadutismo, Università di Pisa, CNR, Associazione Nazionale Artiglieri, Comune di Capannori, Centro Sportivo Educativo nazionale, Croce Rossa Italiana, Pubblica Assistenza, Vigili del Fuoco, Club Scherma Di Ciolo, ASD Ascianese, ASD Kosmos Club, ASD Samurai Club, Zen Club Livorno, ASD Folgore Bike, TSN Poligono di Pisa, Ludoteca Leopolda Junior, Ludoteca Spiaggia Libera
martedì 13 aprile 2010
CESSAZIONI A.S. 2010/2011 - PRIMARIA
NOME SCUOLA MOTIVO
Angioletti Claudia IC Falcone Cascina Dimiss.
Barbieri Paola IC Vicopisano Dimiss.
Bartoli Maria IC Sacchetti S. Miniato Dimiss.
Batisti Lucia IC Bientina Decesso
Bufalini Patrizia IC Galilei Pisa Dimiss.
Buonomo Maria Lucia IC Pomarance Dimiss.
Ceccherelli Gabriella IC Galilei Pisa 40°
Ercoli Enrica IC Gandhi Pontedera Dimiss.
Ferretti Giuliana IC Ponsacco Dimiss.
Gambini Nicoletta IC Capannoli Dimiss.
Geri Luisa IC Gandhi Pontedera 40°
Giaconi Grazia IC Fucini Pisa Età
Iacomelli Luciana IC Capannoli Età
Intrieri Renato Salvatore IC Riglione Dimiss.
Mancin Ivana IC Gandhi Pontedera Dimiss.
Martinelli Carla IC Pontasserchio Dimiss.
Meini Lucia IC Lari Dimiss.
Nesti Giovanna IC Gandhi Pontedera Dimiss.
Paganelli Adriana IC Falcone Cascina 40°
Pandolfi Stefania IC Marina di Pisa 40°
Pellandini Luana IC Capannoli 40°
Petri Sonia IC Vicopisano 40°
Pianigiani Alba IC Ponte a Egola Dimiss.
Piva Valeria IC Tongiorgi Pisa Dimiss.
Quaia Orietta IC Navacchio 40°
Ragoni Piera IC Capannoli Età
Romei Giuliana IC Pontasserchio Dimiss.
Samperisi Maria Giovanna IC Riglione Dimiss.
Trenti Doretta IC Pomarance Dimiss.
Vaglini Enrica IC Toniolo Pisa Dimiss.
Vannucci Grazia IC Galilei Pisa Dimiss.
Laverti Paola IC Capannoli 40°
Merotoi Grazia IC Fauglia 40°
Parducci Graziella IC Vicopisano 40°
Pisani Gabbriella IC Castelfranco di Sotto 40°
Romano Anna Rosa IC Marina di Pisa 40°
Tot. Dimissionari 36
CESSAZIONI E PART-TIME
Bavini Viviana IC Sacchetti S. Miniato Dimiss.
Ratti Tisbe IC Tongiorgi Pisa 40°
Intervistato il CPS Napoli sullo sciopero degli scrutini
Di seguito riportiamo i link:
Intervista ad Antonella Vaccaro
http://www.facebook.com/l/1e25f;rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=QZYJI&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1
Intervista a Giuseppe Vollono
http://www.facebook.com/l/1e25f;rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=R00CY&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1
Resoconto del Seminario degli IP Industria e Artigianato
O.d.g:
1. Come gestire i nuovi indirizzi recuperando le risorse professionali e il know out esistente?
2. Come non perdere ricchezza professionale nell’offerta formativa?
3. Come utilizzare le possibilità offerte dalle “curvature” e dalle opzioni?
Scambiarsi buone pratiche e buone idee!
Coordinatori i membri del Consiglio di Amministrazione CIPAT:
Mariangela Chiapparelli (dirigente IPSIA Fascetti Pisa);
Daniela Giovannini (dirigente IPSIA L.da Vinci – Arcidosso/GR)
Istituti presenti:
IIS “Da Vinci” FIRENZE
IIS “Foresi Brignetti” PORTOFERRAIO (LI)
IPSIA “Giorgi” LUCCA
IIS Sismondi PESCIA (PT)
IIS “ da Vinci” ARCIDOSSO (GR)
IPSIA “FASCETTI” PISA
Ha inviato il format compilato: IIS “Barsanti” MASSA
Presenti, oltre ai d.s. Chiapparelli e Giovannini, coordinatori del Seminario su IPSIA, il Presidente del CIPAT Mauro Di Grazia e il Presidente del Comitato tecnico-scientifico G. Italiano
Relativamente al p. 1 all’Odg introducono Di Grazia e Chiapparelli facendo il punto della situazione su criticità per tutti evidenti, anche dalla lettura dei moduli compilati, relativamente a nuovo ordinamento, quadri orario, tagli agli organici:
1. i regolamenti non sono ancora in Gazzetta Ufficiale e, soprattutto, la perdurante mancanza di linee guida, di precise indicazioni su riduzioni orarie in seconda e terza, di indicazioni su classi di concorso da applicare alle discipline prima delle ridefinizione delle stesse annunciata per il prossimo anno, ecc.;
2. la confluenza dei 4 corsi tradizionali IPSIA Meccanico-Termico-Elettrico-Elttronico su Indirizzo unico di Manutenzione e assistenza tecnica ha fatto perdere per assurdo l’indirizzo Industria e Artigianato agli istituti che non avevano indirizzi atipici;
3. con la riforma a regime:
a. dimezzeranno le cattedre degli ITP su corso. Dal prossimo anno ogni prima perderà 5 ore di compresenza su Tecnica professionale, 1 su Fisica (se sarà lasciata a ITP di indirizzo); 1 ora su esercitazioni pratiche; complessive - 7 ogni prima (-6 di copresenza + -1 di Esercitazioni) Speriamo di poterne recuperare su copresenze di Chimica;
b. contrazione forte anche su Fisica: da 9 (3h. per I-II-III) ore a 4 ore (2h.x I-II) sull’intero corso; -1 per ogni classe prima a.s. 2010-11;
c. contrazione anche su cattedre degli ingegneri A020-AO34-AO35; nel biennio passaggio da 7 ore di Tecnica professionale a 3 di Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica (pare stessa classe).Sarà possibile assegnare loro le 2 ore di TIC? (probabile sì per Elettronici, forse Elettrici, ma gli altri?); da -4 a -2 ore ogni classe prima a.s.2010-11;
d. contrazione di 1/3 su Scienze (da 6 a 4 ore per corso); -1 per ogni prima a.s.2010-11;
e. Italiano -1 su corso a regime (da 21 a 20); - 1 per ogni prima a.s.2010-11;
f. Chimica + 4 su corso (negli istituti con Odontotecnici potrebbero compensare, a ordinamento, perdite in Chimica e Scienza dei materiali) Se le indicazioni che attendiamo saranno coerenti Chimica nel biennio dovrebbe assomigliare più a una sorta di Scienza dei materiali
I tagli di organico risultano evidenti fin dal prossimo anno (sembra certa l’impossibilità di ricorrere a organico funzionale a qualsiasi livello) con impoverimento dell’offerta formativa relativa ai laboratori e all’attività pratico-manuale tipica degli Ipsia, in scuole destinate a utenti spesso problematici dal punto di vista scolastico e sociale che si avvicinano ai corsi professionali proprio per le loro caratteristiche di percorsi corti e orientati all’acquisizione di competenze pratiche.
Si passa quindi all’esame del punto 2 all’Odg con diffusi interventi da parte dei presenti, che riferiscono le scelte fatte dai diversi istituti relativamente alle domande di iscrizione alle classi prime. La maggioranza dei dirigenti ha utilizzato la possibilità offerta dall’attuale non presenza in Toscana del regime di sussidiarietà per proporre il diploma triennale. Vengono delineate tre scelte che possono integrarsi; a) la possibilità di usare la riforma per potenziarne la novità, mantenendo e promuovendo l’unitarietà dell’indirizzo; b) orientarsi per ora sull’ordinamento previgente cercando di valorizzare le aree di innovazione nel patrimonio di alcune scuole (maccatronica, telecomunicazioni, robotica..); c) riproporre le vecchie qualifiche con quadro orario nuovo, che è la scelta intrapresa dai più.
Come integrare però l’offerta formativa? In teoria usando l’autonomia del 20% e le previste quote di flessibilità; in pratica strada ad oggi difficilmente percorribile per mancanza di adeguati finanziamenti atti a coprire il necessario organico aggiuntivo e perché mancano ancora, dal Ministero, curvature e opzioni realizzabili. Altra possibilità per l’immediato: ricorrere a Regione per finanziare eventuali oneri aggiuntivi.
Scelta difficilmente proponibile a regime corrente (v. documento dell’assessore Simoncini del 16 marzo u.s., pag.2, punto 4, dove si accenna solo ad eventuali finanziamenti per l’a.s. 2011-12).
L’Ipsia di Pescia segnala che, usando l’autonomia didattico-organizzativa, sta lavorando per incrementare l’offerta formativa attraverso una ridefinizione dell’orario che, ponendo moduli orario della durata di 48’, permetta alle prime di avere un numero maggiore di moduli professionali senza oneri aggiuntivi.
All’interno del seminario si parla diffusamente del rapporto istruzione e formazione professionale in Toscana, da cui dipenderà in parte il futuro delle nostre scuole. Si ritiene unanimamente che il Consorzio Cipat, in questa delicata fase di incertezza e di costruzione di un nuovo sistema, possa farsi interprete e interlocutore privilegiato nei confronti dell’Amministrazione Regionale. Probabilmente solo per il prossimo a.s. l’inesistenza in Toscana di un accordo Stato-Regione permetterà di offrire l’iscrizione per i diplomi di qualifica triennale secondo il previgente ordinamento.
E’ necessaria quindi una politica comune, ragionata e non precipitosa di tutti gli IPSIA del Consorzio nei confronti della Regione perché sia definita una visione comune. Una visione di sistema che potrebbe prevedere:
- la bontà della scelta di una via toscana sinora intrapresa ( difesa dell’obbligo nella scuola per 10 anni) e da consolidare;
- l’attribuzione di diploma “corto” di istruzione e formazione professionale a sostituire le qualifiche previgenti per rispondere a richieste diffuse della nostra utenza (preferibile il triennale al quadriennale)
- la centralità degli istituti professionali esistenti (da soli e/o con agenzie formative private e/o aziende) come sedi dei percorsi di formazione professionale in età di obbligo formativo (dai 16 ai 18 anni) viste le criticità esistenti, anche per non disperdere professionalità, ridurre la contrazione dei posti di lavoro nell’istruzione locale, utilizzare laboratori e strutture pubbliche esistenti (che sono nelle scuole);
- l’attribuzione del diploma quinquennale dell’istruzione nazionale.
Quindi un sistema per gradi, in cui possano convivere i due canali dell’istruzione e della formazione. In questo sistema saranno cruciali i temi dell’adeguamento qualifiche e diplomi alle qualifiche europee, della programmazione per moduli e della valutazione per competenze, della definizione di un comune quadro di certificazioni.
L’incontro termina alla 13. 15 con l’impegno dei soci ad aggiornarsi frequentemente utilizzando la rete Cipat.
A cura di Mariangela Chiapparelli, CdA CIPAT
domenica 28 marzo 2010
PETIZIONE IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA
I provvedimenti sulla Scuola che si sono susseguiti negli ultimi 15 anni, quasi sempre senza alcun progetto didattico, e i tagli sempre più consistenti alle risorse di quella pubblica, hanno determinato un progressivo impoverimento della qualità dell’istruzione.
In particolare gli ultimi provvedimenti del Governo Berlusconi, a partire dalle riforme Gelmini (dalla scuola primaria a quella secondaria), stanno portando la situazione ad un punto di collasso, e si configurano come un attacco al diritto allo studio, costituzionalmente garantito, ed al ruolo della Scuola Pubblica.
Le “riforme” Gelmini, che sconvolgono i quadri orari e didattici della scuola di ogni ordine e grado, dall’introduzione del maestro unico e con l’abolizione del tempo pieno nella scuola elementare e delle copresenze in tutti gli ordini e gradi, fino al riordino dei cicli delle scuole superiori, sono state il risultato di scelte ideologiche e unilaterali del Governo, affrettate allo scopo preciso di fare immediatamente cassa e attuate con metodi puramente amministrativi.
È inaccettabile che provvedimenti di portata così vasta, che cambiano radicalmente una istituzione fondamentale della società e che coinvolge gli interessi, le attese e le prospettive di tutti i cittadini, siano sottratte alla discussione pubblica e al più ampio possibile dibattito politico e sociale, e non vengano sottoposti ad alcuna seria verifica didattica ma imposti in modo autoritario.
I sottoscrittori della presente petizione intendono denunciare la gravità della situazione in cui versa la Scuola Pubblica, e manifestare la propria opposizione contro le recenti riorganizzazioni dei cicli scolastici.
Chiedono invece che venga invertita la politica dei tagli, che ha contraddistinto tutti i governi, di ogni colore politico, degli ultimi anni, e si ponga all’ordine del giorno, come questione politica nazionale cruciale, la realizzazione di una reale riforma che, fondata su valori condivisi e risultato di una larga e approfondita discussione pubblica che coinvolga l’insieme del corpo sociale e tutti coloro che nella Scuola vivono e lavorano, riaffermi il ruolo centrale dell’istruzione e della Scuola Pubblica e difenda il valore costituzionale per tutti i cittadini del Diritto all’Istruzione.
- Chiediamo pertanto che venga sospeso il riordino dei cicli delle scuole superiori fino a quando non vi sia stato un confronto aperto e coinvolgente a livello politico, sindacale, sociale e professionale con tutte le componenti della Scuola (insegnanti, personale tecnico, amministrativo e ausiliario, genitori, studenti) e della Società che consenta di raggiungere una soluzione condivisa di scuola democratica non selettiva, non classista e non escludente.
e-mail: comitato.scuolapubblica@gmail.com |
sito internet: http://codiscuola.altervista.org