Mentre la devastazione sistematica della scuola pubblica messa in atto dal Governo si consuma nella sostanziale indifferenza dei sindacati concertativi e delle forze di tutto l'arco istituzionale, è stata annunciata la cancellazione di altri 41mila posti di lavoro, che si sommano ai 50mila tagli dello scorso anno e agli altri 50mila circa già previsti per il 2011/2012.
Ciò significa che buona parte dei precari, dopo 10/ 20 anni di lavoro verrà espulsa definitivamente dalla scuola, mentre il personale già assunto, a causa del consistente numero di sovrannumerari, si troverà ad affrontare una vita da 'precario di ruolo'.
Ma questo non è tutto:una serie di false riforme, utili solo a contenere la spesa ed a tagliare le gambe alla Scuola Pubblica stanno favorendo una strisciante privatizzazione dell'istruzione statale, mentre l'azzeramento dei debiti che lo Stato ha accumulato nei confronti delle scuole che hanno dovuto anticipare soldi di finanziamenti mai arrivati, sta mettendo in ginocchio l'intero sistema scolastico, che non ha più liquidi né per il pagamento delle supplenze né per affrontare le minime spese correnti .
Accanto a questo, poi, l'aumento del numero degli alunni per classe, l'eliminazione delle sperimentazioni nei licei, la riduzione del numero delle ore di insegnamento nei tecnici e professionali, la scomparsa di intere classi di concorso, stanno compromettendo definitivamente la qualità dell'insegnamento e la possibilità che la scuola sia elemento centrale nel percorso formativo delle nuove generazioni.
Per questi motivi la proclamazione dello sciopero degli scrutini di fine anno scolastico, fatta dai Cobas Scuola, non può che essere una scelta condivisa dai precari, visto che accoglie una richiesta che viene da tutto il mondo del precariato organizzato. L'Assemblea Nazionale dei precari scuola del 31 gennaio a Napoli si era data infatti questo obiettivo di lotta e la richiesta di proclamare uno sciopero degli scrutini è stata poi ribadita con forza negli interventi che hanno concluso la manifestazione nazionale del 12 marzo a Roma. Da quella data, dal Veneto alla Sicilia, sono stati lanciati ulteriori appelli per la proclamazione dello sciopero.
Oggi abbiamo lo strumento per rendere la fine d'anno scolastico veramente turbolenta; ci vogliono invisibili, noi cercheremo di conquistare il massimo di visibilità e lanceremo un segnale forte a questo governo e a quelle forze che con il loro silenzio si sono rese complici della devastazione della scuola pubblica statale.
I precari dovranno essere in prima linea e per questo facciamo appello a tutti i comitati, coordinamenti, organizzazioni e singoli per condividere con noi un calendario di iniziative che da domani fino a giugno dovranno informare e mobilitare tutto il mondo della scuola in vista dello sciopero degli scrutini.
A questo proposito proponiamo:
1) Assemblee provinciali da tenere nell'ultima settimana di aprile
* per informare i colleghi e le colleghe, diffondendo il Vademecum sullo sciopero (a cura dei Cobas) che servirà a fugare i dubbi e le menzogne;
* per convocare la stampa e le televisioni locali affinché si dia spazio allo sciopero anche nelle cronache provinciali e regionali;
2) Agli inizi di maggio conferenza stampa nazionale a Roma sullo sciopero di fine anno con la presenza di delegati da tutt'Italia, e a seguire riunione nazionale degli stessi per discutere dello stato della mobilitazione e per decidere ulteriori iniziative da mettere in campo;
3) In occasione dell'uscita degli organici, presidi sotto gli Uffici scolastici provinciali e/o regionali;
4)Da quella data sino allo sciopero degli scrutini, picchetti, assemblee, volantinaggi, sit-in, banchetti per continuare il lavoro di informazione e coinvolgimento di tutto il mondo della scuola
Si invitano tutti i coordinamenti, comitati, collettivi, realtà organizzate a sottoscrivere questo appello in modo che si possa inviare agli organi di stampa un comunicato congiunto e condiviso che dimostri l'unità dei precari contro le politiche scolastiche in atto.
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