Il lavoro senza speranza versa nettare in un setaccio.
S. T. Coleridge

lunedì 17 maggio 2010

Fuori legge l’adozione dei libri di testo

L’Associazione Per la Scuola della Repubblica sottolinea come quest’anno l’adozione dei libri di testo abbia configurato un ennesimo atto applicativo di provvedimenti relativi al riordino dei licei, degli istituti tecnici e professionali, riordino che fino ad oggi esula dalla normativa vigente, considerato che i relativi regolamenti sono ancora alla Corte dei Conti e non sono ancora stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale.

La risposta naturale sarebbe stata la sospensione dell’adozione dei libri di testo, fino a quando non si fossero verificate le condizioni formali e sostanziali per poter procedere a scelte consapevoli.

L’adozione dei libri di testo – per chi non ha tenuto conto dell’ anomala situazione in cui ci troviamo – ha preceduto la pubblicazione dei nuovi ordinamenti ed orientamenti, peraltro adottati sulla base di una delega scaduta e quindi illegittima.

Tale illegittimità è particolarmente grave perché l’adozione del libro di testo è un momento importante dell’attività didattica del docente: si tratta dell’individuazione dello strumento didattico più efficace per lo svolgimento del programma di insegnamento.

È una scelta significativa che implica un’attenta valutazione comparativa con riferimento al programma da svolgere.

Peraltro le disposizioni vigenti che impongono il mantenimento del testo didattico per tutto il corso presuppongono un’assoluta consapevolezza e un grande senso di responsabilità.

Si è pertanto richiesta ai docenti una scelta senza ancora conoscere né il quadro normativo della scuola secondaria di II grado né i nuovi orientamenti.

L’adozione dei libri di testo, a prescindere dalla piena consapevolezza della scuola che sarà realizzata con le modifiche che saranno introdotte, è stata in tal modo ridotta ad un adempimento procedurale che, così configurato, umilia in sé il ruolo del docente

Comitato “Per la scuola della Repubblica” di Firenze

Il Collegio Docenti dell’IPSIA “Pacinotti” di Pontedera

VISTO che il Regolamento recante norme per il riordino degli istituti professionali non è stato ancora pubblicato e che le indicazioni nazionali previste dall’art. 8 comma 6 del d.p.r.15/3/2010, per gli Istituti professionali sono state rese pubbliche solo in forma di bozza ancora da definire;

VISTO che ciò ha reso impossibile l'effettuazione della fase preliminare di consultazione dei rappresentanti degli studenti e delle loro famiglie, così come previsto dall'art. 7 comma 2 lett. e) del D. L.vo 297/94 e dall'art. 2, comma 4, del d.P.R. n. 249/1998 (Statuto studenti e studentesse della scuola secondaria);

VISTO che le riduzioni delle ore di insegnamento nelle classi seconde e terze degli istituti professionali non sono ancora definitive, rendendo impossibile la quantificazione dei quadri orari per singola disciplina, e quindi rendendo impossibile la ridefinizione conseguente di obiettivi e contenuti delle discipline interessate alla riduzione, e nello stesso tempo, a causa delle interconnessioni tra discipline, rendendo impossibile una corretta ridefinizione del POF coerente con le modifiche in atto;

VISTO che comunque, una ridefinizione di ore rende necessaria una ridefinizione a livello centrale dei contenuti di apprendimento, in quanto una modifica effettuata scuola per scuola (peraltro possibile solo quando le norme saranno definitive ed effettive) renderà inevitabilmente disomogenea la preparazione degli studenti in quelle discipline, con conseguenti responsabilità dei docenti stessi in ordine alla preparazione all'esame di stato;

VISTO che tutte le norme propedeutiche alla delibera di adozione non sono a tutt'oggi in vigore, rendendo illogica la sequenza delle propedeuticità nel procedimento in esame, ed esponendo questo Collegio ad un ricorso al tribunale amministrativo da parte delle famiglie per vizi di forma;

questo Collegio prende atto dell'impossibilità di adozione dei libri di testo nelle classi prime, seconde, terze e chiede al ministero:

* l'immediata emanazione delle norme propedeutiche alla delibera di adozione

* la proroga dei termini per l'adozione, per consentire ai docenti di esaminare le novità editoriali per le classi prime, per sciogliere i nodi ancora non risolti relativi alle riduzioni di ore nelle classi seconde e terze per rendere possibile l'espletamento degli adempimenti di cui all'art. 7 del D. L.vo 297/94 e del DPR 249/98.

MOZIONE Del Collegio Docenti dell’ITIS “L. da Vinci” di PISA


Il Collegio dei Docenti dell’ ITIS “L. da Vinci” di Pisa, riunito nella seduta del 14 Maggio 2010, con all’o.d.g. : Adozioni e Riconferme dei libri di testo per l’A.S. 2010/2011,

Premesso che

Ø le iscrizioni per l’a.s. 2010-2011 verranno fatte sulla base del riordino dell’istruzione secondaria di II grado che però ancora giuridicamente non esiste, poiché fa seguito ad una semplice Circolare Ministeriale (n. 17 del 18/2/2010) e non alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Ø alla data odierna non sono stati ancora emanati ufficialmente i programmi degli indirizzi oggetto del riordino;

Considerato che

· Le disposizioni vigenti in materia prevedono l’obbligo di adozione per un periodo minimo di sei anni;

  • Le Case Editrici scolastiche hanno, nelle scorse settimane, dichiarato ufficialmente di aver predisposto i libri di testo “al buio”, interpretando univocamente e forse arbitrariamente i nuovi quadri-orario, in assenza di contenuti dettagliati per disciplina e consapevoli che tali testi potranno non rispondere alle esigenze didattiche dei docenti;

· Le scelte di adozione hanno effetti rilevanti sulla programmazione e sul lavoro con gli studenti, ma anche effetti non secondari sui bilanci delle loro famiglie;

· Adozioni affrettate, che potrebbero rivelarsi incongrue con l’emanazione della versione definitiva delle Indicazioni nazionali, sarebbero un segnale negativo dell’attenzione dei docenti e un indicatore di scarsa professionalità degli stessi;

· E’ improponibile l’attesa delle cosiddette edizioni aggiornate “on line”, soluzione proposta solo per ovviare ai ritardi ed alla approssimazione di un avvio del riordino e che dà per scontato che in ogni famiglia ci siano connessione a Internet, computer, stampante e competenze adeguate;

· Sono pendenti davanti al TAR Lazio ricorsi avverso la circolare sul riordino, emanata in assenza della vigenza dei Regolamenti n. 132,133 e 134;

Invita i docenti tutti di tutte le discipline,

come già proposto nei Consigli di classe del 6 e 7 maggio 2010, a non proporre e a non deliberare adozioni relative alle classi prime di ogni indirizzo.

e

a sospendere le operazioni relative alle Riconferme, come forma di protesta per la scarsa attenzione dimostrata dal Ministero verso la professionalità dei Docenti, le esigenze di una Programmazione preventiva seria, l’ eventuale necessità di Aggiornamento e i bisogni organizzativi dell’Istituto, che si ritroverà ad affrontare le significative variazioni che caratterizzeranno i programmi anche delle classi successive, a causa dei tagli orari a discipline fondamentali degli indirizzi e soprattutto alle attività di laboratorio, che in un istituto come il nostro, scelto da chi lo frequenta proprio per la qualità delle esperienze formative proposte, avranno effetti significativi nell’impostazione della didattica.

Infine il Collegio dei Docenti rinnova l’invito al Ministro Gelmini a rivalutare con attenzione la scelta di avviare con eccessiva fretta e superficialità un riordino già caratterizzato da evidenti incertezze per tutti gli operatori dell’ Istruzione, e di certo non marginali anche per le famiglie e gli studenti italiani.

MOZIONE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI DELL'ISTITUTO “ A. PACINOTTI” DI PISA

RIUNITO IN SEDUTA STRAORDINARIA IL GIORNO 26/03/2010

PREMESSO CHE

  • i provvedimenti sulla scuola pubblica e i tagli ministeriali sempre più consistenti alle sue risorse nel corso degli ultimi quindici anni hanno determinato un progressivo impoverimento della qualità dell’istruzione, quasi sempre senza alcun progetto didattico;
  • in particolare gli ultimi provvedimenti per la scuola secondaria la stanno portando a un punto di collasso e si configurano come un attacco al diritto allo studio, costituzionalmente garantito, e al ruolo della scuola pubblica in Italia;
  • le manovre del Ministro dell'istruzione sconvolgono i quadri orari e didattici della scuola di ogni ordine e grado:

- nella scuola elementare con l’introduzione del maestro unico e la riduzione del tempo pieno,

- nelle scuole superiori con l’eliminazione di specializzazioni “storiche”, con tagli affrettati e indiscriminati alle ore curriculari soprattutto nelle discipline di indirizzo, con tagli pesanti alle attività laboratoriali.

È INACCETTABILE

  • che provvedimenti di portata così vasta, destinati a cambiare radicalmente un’istituzione fondamentale della società, siano sottratti alla discussione pubblica;
  • che non vengano sottoposti ad alcuna seria verifica didattica;
  • che vengano imposti in modo autoritario.

CONSIDERATO CHE

  • il quadro orario dell’I.T.C. “ANTONIO PACINOTTI” secondo la manovra Gelmini e assegnato dal MIUR contiene importanti modifiche rispetto a quello attualmente in vigore;
  • ad oggi non sono noti i programmi delle varie discipline d’insegnamento, i quali non potranno che essere sostanzialmente diversi da quelli attualmente svolti, visto i tagli del quadro orario;
  • ad oggi né sono state pubblicate le nuove classi di concorso né tantomeno è noto a quali classi di concorso verrà assegnato l’insegnamento delle diverse discipline, e quindi non è noto quali competenze siano richieste per tali insegnamenti;
  • la annunciata flessibilità oraria, del 20% nel biennio e del 30% nel triennio, è fumo negli occhi perché un eventuale potenziamento di una disciplina è consentito solo con il depotenziamento di una o più discipline curriculari;
  • le case editrici dichiarano di aver predisposto i libri di testo “al buio”, interpretando univocamente e forse arbitrariamente i nuovi quadri orari, in assenza di contenuti dettagliati per disciplina e consapevoli che tali testi potranno non rispondere alle esigenze didattiche dei docenti;

IL COLLEGIO DEI DOCENTI DELL'ITC “A. PACINOTTI” DI PISA

RITIENE GRAVE CHE

Il Ministero abbia invitato le scuole superiori a dare avvio al riordino della scuola:

  • senza che sia concluso l’iter legislativo L.133/08
  • senza che i regolamenti abbiano ottenuto il visto della Corte dei Conti
  • senza che sia avvenuta la pubblicazione dei regolamenti sulla Gazzetta Ufficiale

É CONVINTO CHE

L’eventuale emanazione della legge sul riordino delle scuole superiori:

  • cancelli la gran parte dei posti attualmente occupati dai colleghi precari
  • crei ulteriori docenti soprannumerari

RITIENE ILLEGITTIMA

La C.M. n. 17 del 18 febbraio 2010 che ha dato avvio alle iscrizioni per l’a.s. 2010/11 perché mancante dei presupposti legislativi. Infatti:

  • vengono assegnati i nuovi indirizzi in modo “automatico” dal MIUR, senza tenere conto delle motivate proposte presentate dai singoli istituti, proposte oltretutto sollecitate dallo stesso USR, così come previsto dall’art. 13 comma 5 dello schema di regolamento di revisione dei licei approvato dal C.d.M. il 4/2/10 e dagli altri schemi di regolamento;
  • invade le competenze sulla definizione del piano dell’offerta formativa territoriale che attengono alla Provincia e alla Regione mettendo in discussione il necessario legame fra la scuola e l’ambito sociale in cui opera;
  • ha costretto il nostro istituto a fare orientamento e a dare avvio alle iscrizioni in una situazione di totale incertezza sul suo futuro;
  • ha costretto i genitori alla scelta dei nuovi indirizzi in una situazione di incertezza e il nostro istituto, come tutti gli altri, a non rispettare il patto stabilito con i genitori al momento delle iscrizioni degli anni precedenti.

PER TALI MOTIVI IL COLLEGIO DELIBERA DI:

  • non compiere alcun atto applicativo di tali provvedimenti fino a quando essi non saranno atti vigenti con forma e forza di legge;
  • invitare il Consiglio di Istituto a valutare la possibilità di presentare ricorso contro l’assegnazione degli indirizzi prevista dal Ministero;
  • invitare il Comune di Pisa, la Provincia di Pisa e la Regione Toscana a presentare ricorso contro l’invasione delle competenze in materia di programmazione territoriale dell’offerta formativa;
  • sospendere l'adozione dei libri di testo poiché, a riguardo delle discipline d'insegnamento, non si conoscono i contenuti e la loro ripartizione negli anni scolastici.

lunedì 3 maggio 2010

Petizione

Pubblichiamo qui di seguito il testo di una petizione promossa dal coordinamento insegnanti delle scuole superiori di Modena "La Politeia, che potete firmare al seguente indirizzo:
http://www.politeia.emr.it/petizione_contro_classi_affollate/


AL DIRIGENTE SCOLASTICO DELL'ISTITUTO
OGGETTO: Diritti e obblighi nell'individuazione dei criteri per la formazione delle classi.

In questi giorni i Consigli d’Istituto delle scuole si stanno riunendo per discutere, tra le altre cose, anche dei criteri per la formazione delle classi. Per effettuare tutti i tagli previsti dall’art. 64 della legge 133, le classi previste saranno composte di un numero molto alto di allievi. Alle superiori, le classi iniziali devono avere un numero minimo di 27 alunni e poi i resti vengono distribuiti fino a 30, ma in sede di organico di fatto si potrà pure arrivare a 33.
Sono numeri che peggioreranno la qualità del servizio e faranno andare le aule scolastiche ed i laboratori fuori norma:
  • sia in riferimento agli indici minimi di funzionalità didattica (D.M. 18 dicembre 1975 – Norme tecniche per l’edilizia Scolastica che stabilisce i parametri spaziali minimi a disposizione di ogni persona presente nei locali scolastici (1,80 metri quadri netti per la scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di I grado; 1,96 metri quadri netti per le scuole secondarie di II grado)),
  • sia per la prevenzione incendi (D.M. 26 agosto 1992 – Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica). Il presente decreto al punto 5.0 (Affollamento) stabilisce il limite massimo di persone presenti in un'aula nel numero di 26.).

Inoltre appare opportuno evidenziare che la qualità dell'offerta formativa potrebbe risultare inevitabilmente compromessa dall'applicazione dell'articolo 64 e delle circolari ad esso correlate. Si reputano particolarmente allarmanti le problematiche indicate di seguito:

  • dispersione scolastica (soprattutto nelle classi iniziali i margini di intervento da parte degli insegnanti nei confronti di studenti con difficoltà di approccio a determinate discipline risultano sottoposti a fortissime limitazioni)
  • interventi individualizzati (fortemente limitata risulta anche la possibilità da parte del corpo docente di elaborare percorsi formativi finalizzati all'ottimizzazione del profitto scolastico e allo sviluppo delle potenzialità individuali)
  • difficoltà nell'organizzazione delle uscite didattiche
  • discontinuità didattica
  • disgregazione del gruppo classe nel caso di accorpamento di classi intermedie.

Con la presente nota allora si vuole:

  • denunciare le evidenti contraddizioni tra le direttive del Ministero (art. 64 legge 133 del 6 Agosto 2008) che impongono l’aumento degli alunni per classe e la normativa esistente in materia di sicurezza e agibilità dei locali scolastici (Decreto Interministeriale del 18 Dicembre del 1975; Decreto del 26 Agosto del 1992 del Ministero dell’ Interno; Decreto legislativo n. 81 del 9 Aprile 2008: testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro).
  • richiamare l'attenzione sulle responsabilità civili e penali che potrebbero discendere sulla Dirigenza Scolastica qualora detta normativa fosse applicata a scapito della disciplina costituzionalmente garantita sulla sicurezza e sulla prevenzione nei plessi scolastici.
    Quest'ultima normativa, basandosi su principi costituzionalmente garantiti, prevale rispetto alle leggi emanate esclusivamente nell'ottica di distrarre risorse (taglia 8 miliardi di euro e 134 mila posti in tre anni) dal settore scolastico, a detrimento non solo della qualità dell'offerta formativa, ma anche dell'incolumità dei soggetti che fruiscono delle strutture scolastiche.
    Il Dirigente Scolastico e il Consiglio d'Istituto, quindi, hanno il compito e il dovere di verificare caso per caso, aula per aula, se sia possibile l'applicazione legittima delle normative inerente all'innalzamento del numero degli alunni per classe. In caso di inadempienza, essi stessi potrebbero essere responsabili della gravissima violazione delle norme sulla sicurezza e sulla prevenzione.
  • invitare alla mobilitazione immediata prima che si determinino definitivamente gli organici del prossimo anno e non rassegnarci o arrenderci, (parole che racchiudono tutta la liturgia del perdente) alla nuova ecatombe di posti di lavoro che ci si parerà innanzi.

Per il coordinamento insegnanti delle scuole superiori di Modena "La Politeia"


Prossime iniziative

- Mercoledì 5 maggio assemblea sindacale unitaria 11-13 Aula Magna Liceo Classico “G.Galilei” Pisa
- Venerdì 7 maggio assemblea sindacale unitaria 11-13 Aula Magna Istituto d’Arte Volterra (S.Donato zona Interporto)
- Sabato e domenica 8 e 9 maggio festa equo-solidale Piazza S. Caterina - banchetto rete precari della scuola, comitato genitori e comitato scuola pubblica, con aperitivo offerto alla cttadinanza la sera di sabato 8 verso le 18.30
- Martedì 11 maggio assemblea sindacale unitaria 11-13 Aula Magna ITC “Fermi” Pontedera
- Giovedì 13 maggio assemblea sindacale unitaria 11-13 Aula magna Liceo Scientifico di San Miniato
- 21 maggio (ancora da definire) assemblea unitaria con i precari dell'università
- fine maggio (data e luogo da definire) cena sul precariato aperta a tutti, con conferenza e dibattito sulla scuola pubblica
- 14-15 giugno sciopero degli scrutini

Partecipiamo! Non è il momento di stare zitti.

domenica 2 maggio 2010

Il Miur richiederà l'autorizzazione di circa 25.000 assunzioni in ruolo

Apprendiamo da un comunicato FLCGL che il Miur si è impegnato per quanto riguarda il personale docente a tempo determinato a chiedere l'autorizzazione al Ministero del Tesoro per l'immissione in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili (11/14 mila posti comuni e 5.000 posti sul sostegno) e 6000 posti per il personale Ata.

Il comunicato

" La FLC CGIL al termine della settimana di mobilitazione nazionale e territoriale conferma per le prossime settimane il proprio impegno contro i tagli agli organici e alle risorse finanziarie delle scuole e per la tutela del personale precario, la qualità della scuola pubblica e il rispetto del tempo scuola richiesto dalle famiglie.

Durante l'incontro di questa mattina con i dirigenti del Ministero dell'Istruzione, la FLC CGIL ha ribadito le proprie richieste. L'amministrazione si è impegnata per quanto riguarda il personale docente a tempo determinato a chiedere l'autorizzazione al Ministero del Tesoro per l'immissione in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili (11/14 mila posti comuni e 5.000 posti sul sostegno) come richiesto dalla FLC CGIL. Riteniamo assolutamente insufficiente le 6.000 assunzioni previste per il personale ATA.

Il Miur, inoltre, ha garantito:

  • l'avvio di un monitoraggio regione per regione sugli effetti concreti e reali dei tagli agli organici;
  • l'attivazione di un tavolo interministeriale sugli ammortizzatori sociali per il personale precario della scuola;
  • l'attivazione di un ulteriore tavolo interistituzionale sull'edilizia scolastica.